La nuova “bad bank” sarà una sgr con una dote di 4-5 miliardi

Prende forma il veicolo a capitali privati che avrà il compito di rendere più stabile il sistema bancario italiano. Lo strumento, al quale stanno lavorando il Mef di Pier Carlo Padoan (nella foto) e Cdp, Bankitalia e alcune banche, avrà la forma di una sgr e una dotazione minima di 2-3 miliardi fino a un totale massimo di 4-5 miliardi di euro, da raggiungere anche tramite il ricorso alla leva.

Il fondo ha un duplice obiettivo, ossia garantire il buon esito dei prossimi aumenti di capitale bancari (da Popolare Vicenza a Veneto Banca) e allo stesso tempo acquisire i crediti deteriorati delle banche in modo da liberarne i bilanci. Per fare tutto questo, il veicolo dovrebbe essere in grado di finanziarsi autonomamente sul mercato emettendo debito.

Nonostante l’intercessione pubblica, al progetto dovrebbero partecipare esclusivamente soggetti istituzionali, come banche, fondazioni, fondi pensioni, enti previdenziali e, in misura minore, la stessa Cassa Depositi e Prestiti. Per ora, gli attori principali dell’operazione sono UniCredit, con un impegno di circa 500 milioni, Intesa Sanpaolo e Ubi. Accanto alle banche, ci saranno le fondazioni, come testimonia la presenza al tavolo del presidente dell’Acri e della Fondazione Cariplo, Giuseppe Guzzetti, in cui si chiede di valutare l’adesione al fondo. Indicativamente, dagli Enti potrebbe giungere un investimento complessivo stimato attorno ad altri 500 milioni. 

I tempi sono stretti, anche in vista dell’aumento di capitale di Popolare di Vicenza, il cui bookbuilding scatterà tra una decina di giorni,ovvero lunedì 18 aprile.

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