Lazard e Rothschild segnano il passaggio del Milan alla cordata cinese

Affiancato da Lazard, il gruppo Fininvest ha ceduto ufficialmente la sua intera partecipazione, pari al 99,93%, dell’AC Milan al gruppo cinese Rossoneri Sport Investment Lux, la cordata guidata dall’uomo d’affari Yonghongh Li, assistito nell’operazione da Rothschild. 

Gli estremi dell’accordo prevedono una valutazione complessiva dell’AC Milan pari a 740 milioni di euro, comprensivi di un debito stimato al 30 giugno 2016, pari a 220 milioni. Contestualmente, gli acquirenti hanno confermato l’impegno a compiere importanti interventi di ricapitalizzazione e rafforzamento patrimoniale e finanziario di AC Milan.

Per Lazard hanno agito il responsabile in Italia Marco Samaja (nella foto) e il director Romualdo Cirillo.  

Rothschild ha lavorato con i managing director Irving Bellotti e Luca Jelmini, i director Giorgio Bertola e Francesco Bertocchini e l’associate Valerio Leone.

Il closing, dopo il preliminare dell’agosto scorso,  un anno di trattative e due rinvii, è stato firmato poco prima delle 14 di oggi 13 aprile nelle sale dello studio Gianni, Origoni, Grippo, Cappelli & Partners. La firma è arrivata dopo l’arrivo sui conti Fininvest degli ultimi 290 milioni necessari per arrivare ai 540 previsti dal contratto, dopo i 250 milioni di caparra già versati. L’ultimo versamento per 190 milioni è arrivato dal Lussemburgo, dove ha sede la Rossoneri Sport Lux, ed è stato garantito da Huarong, primaria istituzione finanziaria cinese. Parte del finanziamento arriva dal fondo Elliot che tramite la holding appositamente costituita Project Redblack Sarl, ha fornito alla newCo Rossoneri Sport Investments Luxembourg 300 milioni – a un tasso medio che si aggira attorno al 9,8 per cento, da restituire in una unica tranche entro i prossimi 18 mesi – finalizzati, per una parte a finanziare l’acquisto del Milan da parte degli acquirenti cinesi e per un’altra parte per le necessità del club calcistico.

Della partita è anche Blue Sky, una società di brokeraggio con base a Londra che ha prestato una cifra più ridotta ma avrebbe avuto un ruolo fondamentale nel mettere in contatto Elliot con la cordata cinese.

Con l’ingresso del gruppo asiatico, nel nuovo cda faranno parte i cinesi Yonghong Li e Han Li, il banchiere Lu Bo (che lavora al fondo a partecipazione statale Haixia, il quale avrebbe finanziato l’operazione, ma i cui fondi sono bloccati in Cina) e un giovane manager Xu Renshuo e gli italiani Paolo Scaroni (ex numero uno di Eni ed Enel, in quota Elliot), l’avvocato Roberto Cappelli che ha seguito la trattativa e Marco Patuano (ex numero uno di Telecom) come indipendente. 

Noemi

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