L’evoluzione dei servizi di fund distribution nell’intervista Marco Mosca (SGSS)
Societe Generale Securities Services è stata protagonista, alla dodicesima edizione del Salone del Risparmio, del workshop intitolato Alle radici dell’efficienza: best practice nell’evoluzione della fund distribution. L’evento ha approfondito l’evoluzione degli investitori istituzionali che nel corso degli ultimi 20 anni sono diventati sempre più protagonisti della crescita del risparmio gestito in Italia e si sono impegnati e adattati in un terreno caratterizzato da trasformazione continua, sia da un punto di vista regolamentare sia operativo. Il tutto in un contesto in cui il contenimento dei costi e la ricerca di efficienza, tipica di settori ad altissimo tasso di competitività, hanno assunto un ruolo sempre più importante.
Financecommunity ha approfondito i focus dell’incontro in un’intervista a Marco Mosca (head of coverage, marketing and solutions – SGSS)
Quali sono le tappe fondamentali del percorso di evoluzione dei servizi di fund distribution in Italia?
Le tappe fondamentali si possono identificare in corrispondenza dei cambiamenti avvenuti nei canali distributivi e nella tipologia di prodotti offerti, a riprova del fatto che a guidare è stato certamente il mercato.
Il panorama della distribuzione all’inizio degli anni 2000 era caratterizzato dalla presenza di Banche italiane che avevano al proprio interno la presenza di un società di gestione del risparmio e quindi da un modello integrato canale di distribuzione-offerta di prodotto con fondi domestici. Il quello scenario il servizio di sip (ex banca corrispondente) veniva svolto in house dalla banca stessa.
Quali fattori hanno spinto il cambiamento?
La ricerca di maggiore flessibilità e la possibilità di dare un maggiore rendimento ai portafogli, hanno determinato un importante cambiamento nell’offerta dei fondi, prima con l’introduzione dei round trip (come estensione dell’offerta dei canali tradizionali ai fondi esteri) e poi con gli esteri puri, secondo un modello di open architecture. Questo rappresenta un momento di cambiamenti cruciale anche per il servizio di SIP (ex banca corrispondente) che deve evolvere di pari passi con l’ampliamento dell’offerta dei fondi da parte dei canali distributivi.
Quali sono le conseguenze?
II consolidamento del settore bancario e la nascita dei grandi gruppi portano a una razionalizzazione delle attività e la necessità di un efficientamento interno operato anche attraverso operazioni di esternalizzazione/spin-off che hanno coinvolto le attività core del post trading (C&S, Depo), i servizi a valore aggiunto come il fund admin e la gestione dei partecipanti fino all’attività di Sip. In un contesto, lo ricordiamo, in cui le banche ampliavano la propria offerta di fondi e secondo una logica di open architecture con la sempre maggiore offerta di fondi Round trip e poi esteri puri con un ritorno sempre maggiore anche in termini di Aum e performance.
Qual è stata l’evoluzione di questo modello?
Tutto ciò ha consentito ad alcuni asset servicer (prevalentemente esteri) di specializzarsi nel mondo del post trading e raggiungere considerevoli economie di scala anno dopo anno. Parallelamente al processo di consolidamento del ruolo di Sip sempre più c’è stata un’evoluzione anche nei modelli distributivi (open architecture), dove i distributori di grandi dimensioni hanno mantenuto la distribuzione diretta e la relazione con le case prodotto, mentre i distributori medio-piccoli hanno iniziato a introdurre modelli di sub-distribuzione o forme miste collocamento diretto/sub-distribuzione. Da qui la nascita di operatori di mercato specializzati nell’offerta di modelli di sub-distribuzione. Non dimentichiamo inoltre che alla distribuzione diretta o indiretta si sono affiancate esigenze istituzionali, ad esempio le gestioni patrimoniali, o wrapper di fondi (unit linked, fondi di fondi) che ancora una volta hanno aggiunto un nuovo bisogno, che ha visto emergere le prime piattaforme paneuropee altamente specializzate.
Per concludere, la complessità del modello distributivo italiano e la nascita di modelli di supporto amministrativi one-stop-shop come quello di SGSS, hanno consentito ad asset manager e distributori di focalizzare le proprie risorse per seguire le loro attività core, ricercando la maggiore redditività di portafoglio e cogliendo le opportunità offerte dal mercato.