M&A, ecco gli advisor finanziari protagonisti del primo semestre 2016
Tra grandi operazioni, consolidamento del settore finanziario e attivismo dei private equity, lo slancio dell’m&a del primo semestre del 2016 ha portato grande competizione anche fra gli advisor finanziari. L’obiettivo è aggiudicarsi il maggior numero di deal o, in alternativa, quelli più importanti. Una dicotomia quantità-valore che si riflette sull’attività dei consulenti finanziari e quindi sulla loro posizione nelle liste dei primi 20 advisor stilate da MAG sulla base dei dati Mergermarket. I pochi deal di grande valore, dunque, hanno tenuto impegnati advisor storicamente più attivi sul mercato come Mediobanca, Lazard e Banca Imi, mentre i più piccoli sono andati a rimpolpare il track record di realtà non esclusivamente dedicate al corporate finance come le Big Four. Quello che ne esce è dunque un panorama variegato in cui ogni advisor, tranne qualche caso, alla fine è riuscito a trovare il proprio spazio.
Le Big Four fra i best 10 advisor
Nello specifico, considerando il periodo dal primo gennaio al 28 giugno, è Kpmg la società che si piazza in prima posizione per numero di operazioni: 26 deal per un valore di oltre 1,1 miliardi di euro. Il team guidato dal managing partner di Kpmg Advisory Michele Parisatto e dal partner Giuseppe Latorre, responsabile di Kpmg Corporate Finance, ha partecipato a operazioni di una certa consistenza come la vendita del 48,7% di Kos a Cir e F2i per 325 milioni, con i professionisti Paolo Mascaretti e Andrea Cioccarelli. La società ha affiancato il fondo guidato da Renato Ravanelli, assieme con l’altro advisor Société Genéralé, in campo con un team composto da Matteo Zenari, Claudio D’Eletto e Michele Losio. Non solo, il gruppo ha anche affiancato Banca di Sardegna, con un team composto da Valeria Linguanti e Roberto Alberti, nella cessione di Banca di Sassari a Bper per 213 milioni e ha agito nel passaggio di Linea Group ad A2A. La società di consulenza, con Giampaolo Attanasio, ha affiancato il gruppo target assieme con Mediobanca e UniCredit, mentre l’acquirente è stato assistito da Banca Imi e Deloitte. Quest’ultima ha all’attivo 7 deal, al pari di Lazard e Vitale & Co, 10 solo per via del valore: 428 milioni contro gli 8,2 miliardi dell’investment bank statunitense e il miliardo e 8 della boutique italiana.
Buona performance, invece, per PwC ed EY, che con 10 deal ciascuna, rispettivamente per 850 e 501 milioni di valore, si posizionano al sesto e al settimo posto. Fra le operazioni si segnalano la vendita di Italchimici a Recordati per 130 milioni e l’acquisizione di Doc Generici da parte di Cvc, affiancato da Deutsche Bank, PwC e UniCredit. Su questo fronte, il gruppo guidato dal neo amministratore delegato Jean Pierre Mustier è quello con un maggiore equilibrio tra valore dei deal e quantità: 22 operazioni per oltre 7 miliardi di euro. Da citare il passaggio di Società Gasdotti Italia al fondo Maquaire, seguito dalla struttura di corporate finance & advisory guidata da Pietro Rey con un team composto da Andrea Petruzzello, Marino Marchi, Valerio Tomassini e Luca Setti, mentre il financing del fondo acquirente è stato curato dal team di corporate structured finance guidato da Daniela Ferrari e composto da Marco Armenante e Anna Spoto, ma anche la cessione, da parte di Iberdrola, di Società Energie Rinnovabili a Glennmont Partners. La banca, assieme a Banca Imi, ha affiancato i venditori con un team composto da Rey, Petruzzello, Maria Vastola e Pietro Sassella.
Mediobanca, deal per 9 miliardi
Considerando invece il valore delle operazioni, l’operatore più attivo del semestre è Mediobanca, con 13 deal per 9,3 miliardi di euro. Il gruppo guidato da Alberto Nagel (nella foto) conferma il….