M&A, il report Pwc: tecnologia, integrazione verticale e sostenibilità guideranno gli investimenti

L’attività di M&A a livello mondiale nel settore consumer è cresciuta del 57% in termini di valore, raggiungendo un controvalore di $747 miliardi, principalmente per un aumento nel numero di operazioni di grandi dimensioni (con deal value > $1 miliardo) da 82 a 146. I fondi di Private Equity sono stati particolarmente attivi, con un aumento sia a volumi (dal 24% al 35% sul totale operazioni) che a valore (dal 35% al 47%).

A livello italiano, la crescita del consumer markets è stata del 16%, sia a volumi che a valore, con oltre 340 operazioni annunciate per un controvalore di $8,4 miliardi (calcolato sulle 53 operazioni con deal value pubblico).

Emanuela Pettenò (nella foto), consumer markets leader e deals markets leader, partner, PwC Italia spiega: “Per il 2022 ci aspettiamo un’attività di m&a altrettanto forte, stimolata dalla ripresa economica e dai cambiamenti negli stili di vita e abitudini di consumo a cui le imprese del consumer markets dovranno necessariamente rispondere adeguando la loro offerta di prodotti e servizi, investendo nel digitale e nell’innovazione. Questi cambiamenti, destinati a diventare almeno in parte permanenti/di lungo periodo, influenzeranno le decisioni di investimento e disinvestimento delle aziende da un lato e dall’altro stimoleranno l’interesse dei fondi di private equity che vorranno cavalcare la crescita dei nuovi modelli di business emergenti o sostenere la ripresa/riconversione di quelli più tradizionali”.

Il rallentamento della crescita economica in Europa e Cina, le pressioni inflazionistiche sulle materie prime e trasporti, le tensioni sugli approvvigionamenti rappresentano comunque le sfide più complesse da affrontare per le imprese del consumer markets, che in alcuni settori, particolarmente colpiti dalla pandemia, porteranno anche ad un aumento delle operazioni di distressed m&a e ristrutturazione. 
Nel Food sono state annunciate 89 operazioni per quasi $1 miliardo di controvalore, incluse l’acquisizione di La Doria da parte di Investindustrial. Altre rilevanti operazioni il cui deal value non è pubblico includono l’acquisizione di Casa Vinicola Botter Carlo & C e Mondodelvino da parte di Clessidra e di Nactarome da parte di TA Associates.

Nel Fashion si contano 48 operazioni per un controvalore di $2 miliardi, dominate dall’investimento della SPAC di Investindustrial in Zegna e dall’operazione di minoranza di Style Capital su LuisaViaRoma. Tra le più significative operazioni il cui deal value non è pubblico ci sono l’acquisizione di Jil Sander da parte di OTB, quella di Sergio Rossi da parte di Fosun e gli investimenti di maggioranza di L Catterton in Etro, di Pai Partners in Concerie Pasubio, di Made in Italy Fund in Dondup.

Nello Specialty Retail l’operazione di maggiori dimensioni è l’acquisizione di Agrifarma (Arcaplanet) e MaxiZoo da parte di Cinven.

Nel settore Packaging le operazioni principali includono il delisting di Reno De Medici da parte di Apollo Global Management e l’acquisizione dello stabilimento di Verzuolo del Gruppo Burgo da parte di Smurfit Kappa Group.

Nell’Hospitality & Leisure segment, l’operazione più significativa è stata l’acquisizione Sisal Group da parte del Gruppo irlandese Flutter Entertainment ($2 miliardi), dopo la separazione del ramo pagamenti (Mooney) separatamente ceduto a Enel X e Intesa San Paolo.


A livello globale, PwC si attende una crescente rifocalizzazione delle grandi aziende del consumer markets sul core business, con disinvestimenti in segmenti considerati non core e, dall’altro lato, investimenti su altri segmenti ad alto potenziale che rispondono alle nuove esigenze di consumo e permettono di potenziare e completare l’offerta e la penetrazione sul mercato. Questo trend ha guidato alcune significative operazioni nel food (dolciumi, bevande, cibi organici) effettuate negli ultimi anni da Ferrero, Nestlè, Coca Cola.

I fondi di private equity potranno sia essere interessati a queste dismissioni, soprattutto nel caso di brand con heritage da rivitalizzare, che ad operazioni più piccole, di “piattaforma” per creare valore grazie alle sinergie ed economie di scala. La frammentazione del Food ed in generale del comparto dei terzisti (moda, accessori, cosmetica / nutraceutica) ne fa il terreno ideale per questa tipologia di operazioni.

Le problematiche di approvvigionamento delle materie prime, unitamente agli aumenti di prezzo e costo dei trasporti rappresentano la sfida del 2022 per la maggior parte delle aziende del settore consumer. Le operazioni di m&a possono rappresentare un modo per rimuovere barriere e creare valore all’interno della supply chain con operazioni di integrazione verticale e acquisizioni di competenze / attività complementari:

• Integrazione verticale, sia verso l’alto, con riferimento a materie prime di difficile reperibilità ed esigenze di approvvigionarsi secondo criteri etici più sostenibili, che verso il basso, per assicurarsi il controllo dei canali / della rete di distribuzione;
• Società tecnologiche specializzate nella gestione della supply chain con tecniche di data analytics;
• Operatori di logistica, per garantire qualità e tempistica di consegna.

Il consumo sostenibile, guidato da comportamenti di acquisto che abbiano un impatto positivo sull’economia, sulla società e sull’ambiente, è diventato il mantra delle aziende del settore e una delle priorità di analisi per i fondi che si apprestano a investirci.

A livello di singolo segmento, i principali trend di investimento che guideranno l’attività di m&a del 2022 saranno:

• Casa e giardino (arredo, illuminazione, elettrodomestici) hanno registrato un picco di vendite nel periodo pandemico e post pandemico per rispondere ai nuovi stili di vita e lavoro e ci aspettiamo che questo trend possa continuare anche nel 2022;

• L’aumento del numero di proprietari di animali domestici ha accresciuto l’interesse per il settore dei beni e servizi associati, cibo, cliniche veterinarie, etc. In questo settore le recenti operazioni sulle catene Arcaplanet / MaxiZoo (Cinven, 2021) e L’Isola dei Tesori (Peninsula, 2020) confermano il trend.

• Il Food, includendo anche bevande e ingredienti, resta uno dei settori di punta in Italia nel 2022, con significative exit di Private Equity all’orizzonte. PwC vede ancora spazio di aggregazione in alcuni segmenti molto frammentati, quali ingredienti, frutta secca / semi, farine, caffè, che rappresentano interessanti opportunità di investimento sia per operazioni di piattaforma dei fondi di Private Equity che degli investitori strategici su specifiche nicchie. In questo segmento le aziende che lavorano con la GDO saranno più in difficoltà dei player B2B nel ribaltare gli aumenti di costo collegati alle materie prime sui prezzi di vendita e quindi soffriranno in modo maggiore dell’attuale situazione congiunturale.

• La cosmetica e nutraceutica restano molto attrattivi con riferimento al comparto del commercio online (B2B e B2C) e a quello dei produttori terzisti, dove l’Italia ha un posizionamento di eccellenza confermato dalle recenti operazioni Intercos (IPO), L Gam / Ancorotti, Ardian / Biofarma (2022). Da questi operatori e da altri fondi interessati al settore ci aspettiamo ulteriori acquisizioni “di piattaforma”. I modelli di distribuzione dovranno essere ripensati alla luce dei cambiamenti degli stili di vita e di consumo, con una maggiore integrazione di canale (fisico/online), che ad oggi solo i brand, le grandi catene specializzati ed alcune farmacie stanno facendo.

• In ambito moda, il Casual wear, inclusi athleisurewear ed abbigliamento tecnico, è diventato il segmento di maggiore attrattiva non solo per il lavoro in modalità smart, ma anche come nuovo dress-code per l’ufficio. PwC si attende un incremento degli investimenti in aziende di questo settore anche in correlazione con la graduale ripresa dei viaggi per lavoro e per piacere e del maggiore tempo dedicato alle attività sportive all’aperto (i recenti investimenti di Herno/Nuo Capital in Montura e negli anni precedenti quelli dei fondi di Private Equity su Golden Goose, Castelli, Tecnica confermano il trend).

• Il crescente interesse per il metaverso rappresenta un’opportunità per le aziende del Consumer Markets per presentarsi ai consumatori più giovani e alla ricerca dell’innovazione: camerini e sfilate virtuali danno la possibilità di ampliare la platea dei propri consumatori. In ambito distributivo, l’innovazione guida le operazioni del fashion retail stimolate dai successi dell’IPO di MyTheresa, dall’investimento di Style Capital in LuisaViaRoma e dalle aggregazioni e partnership di Farfetch con brand della moda. Il segmento second-hand e rental avrà una crescente attrattiva e molti brand hanno già investito in questa direzione, sia per attrarre nuovi clienti, più giovani, con minori disponibilità di spesa, sia come manifesto delle proprie politiche di sostenibilità. Le aziende che hanno inizialmente investito in questo comparto stanno evolvendo da start up a partner dei grandi brand per la gestione di questo business.

• Il settore grocery and specialty retail rimane di forte interesse, per l’esigenza di alcune catene di razionalizzare la rete, con la chiusura / cessione di punti vendita non performanti, per la ricerca di formati più piccoli in località centrali, per l’interesse dichiarato da alcune catene straniere (discount in particolare) di entrare in Italia, nonché per l’interesse dei fondi ad investire in formati e modelli operanti in nicchie ad alto potenziale (HIG / Acqua & Sapone).

• Hospitality and leisure, uno dei settori più severamente colpiti durante la pandemia, sta mostrando lenti segnali di recupero, con operazioni m&a principalmente concentrate sul gaming e sul comparto hotellerie. Le società di questo segmento dovranno tuttavia ridisegnare il loro business model e offerta: le catene di ristorazione dovranno rivedere i menù per bilanciare gli aumenti delle materie prime, potenziali problemi di approvvigionamento e gestire i costi del distanziamento sociale e identificare soluzioni più convenienti per gestire il consumo off-site rispetto all’home delivery; i tour operators dovranno rifocalizzarsi su destinazioni domestiche e su formule che garantiscano la flessibilità e la sicurezza, percepite di valore superiore rispetto al punto prezzo; il gaming dovrà spingere sul canale online. La situazione di crisi innescata dalla pandemia sarà di stimolo alle operazioni di m&a e ci attendiamo ulteriori aggregazioni in tutti i comparti, incluso il gaming in cui è stata annunciata una delle più significative operazioni del 2021 (l’acquisizione di Sisal da parte di Flutter Entertainment a dicembre).

eleonora.fraschini@lcpublishinggroup.it

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