Marchi trova l’accordo per Finint e Save con Unicredit e Intesa
Raggiunto accordo sull’assetto azionario di Finanziaria Internazionale Holding e su quello di Save con i fondi infrastrutturali europei gestiti da Deutsche Asset Management e InfraVia Capital Partners.
Enrico Marchi (nella foto) e Andrea De Vido, cofondatori del gruppo Finanziaria Internazionale e soci al 50% della holding di Conegliano Veneto, hanno infatti annunciato l’accordo che porterà Marchi al pieno controllo del gruppo Finint, attraverso a un riassetto dell’azionariato della controllata Save, concessionaria degli scali aeroportuali Marco Polo di Venezia e Canova di Treviso. Nell’operazione Marchi e i fondi di Deutsche Bank e Infravia sono stati assistiti da Banca Imi e UniCredit in qualità di advisor finanziari.
L’accordo, subordinato al via libera di Banca d’Italia e dell’Antitrust entro il 30 luglio, prorogabile entro il 30 agosto, prevede l’acquisto, da parte di Marchi (tramite le holding Giovanni Marchi e Aprile) del 50% di Finint di proprietà, diretta e indiretta, di de Vido, che uscirà quindi dall’azionariato e che, dopo aver dato in pegno 26,34% delle azioni di Finint, verrà ora liquidato con una cifra cash compresa tra i 100 e 120 milioni di euro.
Marchi ha poi siglato un secondo accordo per cedere la partecipazione di controllo del gruppo Finint in Save a una newco controllata congiuntamente dallo stesso Marchi e dai fondi infrstrutturali gestiti da Deutsche Asset Management e InfraVia Capital. Nell’ambito di questa operazione, Star Holdings, società controllata indirettamente da Morgan Stanley Infrastructure, si è impegnata a vendere la sua partecipazione indiretta in Save.
Save a oggi è controllata al 59,6% da Marco Polo Holding (51,2%), Agorà Investimenti (7,8%) e Finint (0,6%). MPH e Agorà sono due veicoli che fanno capo per il 56,9% a Finint Holding e per il 43,1% al fondo di Morgan Stanley, che quindi indirettamente detiene il 25,4% di Save.
L’operazione, condizionata a sua volta al via libera dell’Antitrust entro il 30 luglio, prorogabile entro il 30 agosto, prevede una valorizzazione dell’azione di Save al prezzo di 21 euro per azione e sarà finanziara dal Gruppo Intesa Sanpaolo e da UniCredit, dopodiché la newco dovrà lanciare un’offerta pubblica di acquisto obbligatoria su Save al medesimo prezzo. I passi successivi, incluso l’eventuale delisting, dipenderanno dal livello delle adesioni, in particolare dalle scelte di Atlantia, a cui fa capo il 22,1% del capitale di Save.