Mario Greco si dimette da Generali
«Risoluzione consensuale dei rapporti esistenti con effetto immediato». Termina con queste parole il mandato di Mario Greco (nella foto) quale ceo di Generali. Lo scorso 26 gennaio il manager aveva deciso di non rinnovare il proprio mandato per approdare al vertice di Zurich e nonostante si fosse detto disponibile a tenere le redini fino al termine del mandato, cioè fino all’assemblea di fine aprile. Ma il gruppo del Leone ha preferito un’uscita in tempi brevi, anche prima del board di metà marzo che esaminerà i conti 2015.
La partita, peraltro, si è chiusa senza oneri accessori, quindi senza buonuscita, ma «in coerenza con le politiche retributive del gruppo», ossia Greco, che possiede 380 mila azioni Generali, incasserà quanto di fatto già maturato a termini di contratto.
Le deleghe sono quindi state assegnate temporaneamente al presidente Gabriele Galateri di Genola, che sarà ceo ad interim fino alla nominadel prossimo amministratore delegato. Onere che è stato affidato al comitato nomine e per la corporate governance composto da Galateri, Lorenzo Pellicioli e Francesco Gaetano Caltagirone, i quali hanno deciso di dare mandato all’head hunter Egon Zehnder, per individuare di “comune accordo” quale sia la scelta migliore in termini di successione.
La scelta, stando alle attuali previsioni, dovrebbe avvenire entro fine mese e secondo le ipotesi più accreditate la ricerca sarà sia interna sia esterna. Nei vertici del gruppo sembrano in pole position per una candidatura Philippe Donnet, numero uno di Generali Italia, e Alberto Minali, responsabile della finanza del Leone (uscito ieri dalla sede romana prima della riunione del consiglio). Per quanto riguarda nomi esterni, le ipotesi si sono finora concentrate su Monica Mondardini, amministratore delegato di Cir-Espresso, con un passato in Generali anche alla guida della Spagna.
Galateri ha voluto ringraziare Greco «per l’impegno con cui ha gestito in questi quattro anni la trasformazione» di Trieste, ricordando, allo stesso tempo, che «le Generali sono una grande compagnia focalizzata nel core business assicurativo» e che «si presentano con una solida struttura finanziaria e patrimoniale». Per questo, ha concluso Galateri, la società continuerà «a perseguire gli obiettivi di crescita e di sviluppo in tutti i mercati in cui opera, anche grazie ad una squadra di manager di indiscussa qualità e competenza e a un forte assetto organizzativo».
La partita per il ceo si andrà a incrociare con quella del rinnovo del consiglio di amministrazione che scade con l’approvazione del bilancio 2015. Con la possibilità, per il gruppo del Leona,e di un cda più snello.