Mediobanca, utile netto a 442 milioni di euro
Mediobanca segna nei primi nove mesi dell’esercizio 2015-16 un utile netto di 442 milioni di euro.
Un risultato in calo del 5% rispetto all’anno precedente che sconta l’effetto delle poste non ricorrenti legate al fondo di risoluzione (57 milioni), ma comunque superiore alle stime degli analisti.
I ricavi sono risultati stabili a 1,519 miliardi con un margine di interesse cresciuto del 7,8% a 905,7 milioni. Nel dettaglio, nel terzo trimestre, chiuso a fine marzo, l’utile cresce del 58% a 121 milioni rispetto al trimestre precedente, ma in calo rispetto ai 205 milioni di 12 mesi prima, con un margine di intermediazione in crescita del 2% a 502,7 milioni.
Per il ceo Alberto Nagel (nella foto) «è stato un trimestre oltre le nostre migliori aspettative», in cui la banca ha potuto contare sulla «forte diversificazione dei ricavi attuata negli ultimi 3-4 anni» e si è avvantaggiato della qualità degli asset, ha sottolineato il ceo presentando i conti.
In particolare Mediobanca, in un contesto di tassi d’interesse ai minimi storici, ha conseguito risultati «unici nel panorama bancario, con un incremento del margine di interesse dell’8% quando il resto del mercato gira a -5/7%».
Calano poi le rettifiche (-22% a 319 milioni), con una flessione delle attività deteriorate a 1,055 miliardi, un incidenza sugli impieghi in discesa al 3% e una copertura in aumento al 54%, che sfiora il 70% per le sofferenze pari a 248 milioni.
Quanto ai comparti, nel corporate and investment banking i ricavi crescono del 6% trainati dai proventi di negoziazione derivanti dalle attività di Capital Market Solution con la clientela favorite dal contesto di accresciuta volatilità dei mercati finanziari.
Il risultato al netto del costo del rischio sale del 28% per il miglioramento della qualità degli attivi e per talune riprese di valore. Nel trimestre si segnala una buona dinamica dei finanziamenti corporate (+11% a 14,7 miliardi) con profilo di rischio contenuto e marginalità stabile. Nell’Rcb la crescita costante dei finanziamenti, associata alla tenuta dei rendimenti, continua ad alimentare il margine di interesse (+2% t/t), mentre prosegue il rafforzamento delle commissioni nette derivante dalla crescita del risparmio gestito in CheBanca! (salito a 3,8 miliardi da 3,6 miliardi a dic.15). Complessivamente i ricavi aumentano del 2% t/t, ed il risultato operativo del 14% per il costante miglioramento della qualità degli attivi (costo del rischio in calo a 111bps).
L’utile operativo nei nove mesi è salito dell’11% a 558 milioni al netto del costo del rischio. A livello patrimoniale il common equity tier 1 secondo la normativa transitoria (phased-in) è al 12,5% (13,5% secondo i criteri a regime, fully phased).
A novembre, ha detto Nagel, l’istituto di piazzetta Cuccia presenterà il nuovo piano industriale.