Mps cede 1,8 miliardi di npl. Illimity se ne aggiudica 1,6 mld

Mps prosegue il suo percorso di derisking e a fine dicembre ha concluso tre operazioni di cessione di crediti deteriorati per un importo totale di circa 1,8 miliardi di euro.

Il grosso del pacchetto, cioè 1,6 miliardi, sono stati acquistati da Illimity, e il portafoglio è composto da npl di natura prevalentemente unsecured di titolarità di Banca MPS e di MPS Capital Services.

I restanti 200 milioni di crediti, ceduti in due operazioni, sono Utp sempre per la maggior parte corporate, ma in questo caso secured verso clientela di titolarità di Banca MPS e MPS Capital Services.

Per Illimity si tratta della maggiore acquisizione di Npl conclusa in termini di valore lordo. “Con questa nuova importante operazione – ha commentato Andrea Clamer, responsabile divisione Npl Investment & Servicing della banca –  il valore nominale lordo dei crediti distressed acquisiti raggiunge i 5,5 miliardi di euro”.

Dal canto suo, con quest’operazione a chiusura di anno Mps ha ceduto nel 2019 circa 3,8 miliardi di euro npe, portando il suo npl ratio pro-forma lordo al 12,5% e quindi battendo con due anni di anticipo l’obiettivo del 12,9% previsto dal piano di ristrutturazione a fine 2021. Tra l’altro, un altro portafoglio di utp fino a 10 miliardi dovrebbe passare quest’anno ad Amco, la ex Sga guidata da Marina Natale. Operazione, questa, propedeutica a un’eventuale cessione di Mps. Affinché la banca possa essere un target interessante per un’altra banca, infatti, l’npe ratio lordo dovrebbe scendere in maniera significativa, auspicabilmente al 5%,  da qui l’idea della mega-cessione di deteriorati.

 

 

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