PE, Kpmg: nel primo trimestre 2025 investimenti scendono a 445 miliardi (vs i 464 del 2024)
Le crescenti preoccupazioni relative alle tensioni geopolitiche, ai dazi e a possibili guerre commerciali hanno determinato nel primo trimestre del 2025 una brusca frenata degli investimenti di Private Equity a livello globale. Lo evidenzia la prima edizione del “Pulse of Private Equity“, il nuovo rapporto di KPMG redatto su base trimestrale, che approfondisce le tendenze del mercato del Private Equity a livello globale e nelle principali regioni del mondo.
Gli investimenti globali da parte dei PE, comprese le operazioni annunciate, le operazioni chiuse e quelle completate, sono scesi da circa 464 miliardi di dollari nel quarto trimestre del 2024 a 445 miliardi di dollari nel primo trimestre del 2025 (-4,1%). Il numero di operazioni è diminuito ancor più duramente, da 4.960 a 3.760 nello stesso periodo (-24,2%).
Le Americhe mostrano un maggiore slancio rispetto alle altre regioni, con un solido aumento da circa 240 miliardi di dollari di investimenti nel Q4 ‘24 a 287 miliardi di dollari nel Q1 ‘25, nonostante un calo da 2.350 a 1.868 in termini di operazioni. In confronto, la regione EMA (Europa, Medio Oriente, Asia) ha registrato un considerevole crollo sia degli investimenti sia del numero di operazioni, passando dai 170 miliardi di dollari per 2.184 operazioni nell’ultimo trimestre del 2024, ai 109,2 miliardi di dollari e 1.555 operazioni nel primo trimestre del 2025. Gli investimenti nella regione Asia Pacifico sono invece cresciuti leggermente, pur rimanendo molto contenuti sia in termini di volumi sia di deal, passando da 29 miliardi di dollari in 288 operazioni nel quarto trimestre ‘24 a 37,5 miliardi di dollari e 226 operazioni nel Q1 ‘25.
“L’inizio dell’anno è stato caratterizzato da un generale rallentamento del ciclo di investimenti e disinvestimenti, dovuto, tra l’altro, alla elevata volatilità macroeconomica e geopolitica attivata dalle politiche US – ha commentato Stefano Cervo (in foto), partner KPMG, head of Private Equity -. Per quanto riguarda l’outlook, nonostante l’ottimismo di alcuni sull’Europa, ci sembra prevalente tra gli operatori un approccio attendista, dovuto alle notevoli incertezze di sistema”.
Bene TMT, Industria ed Energia
Il settore TMT (Tecnologia, Media e Telecomunicazioni) ha attratto la quota maggiore di investimenti promossi dai PE (117,4 miliardi di dollari), seguito dal settore industriale (66,4 miliardi di dollari) e dall’energia e risorse naturali (61,5 miliardi di dollari), anche se solo queste ultime hanno superato il livello di investimenti registrato nel 2024 alla fine del Q1 ‘25. Le infrastrutture e i trasporti, nel frattempo, hanno registrato 44,4 miliardi di dollari di investimenti solo nel primo trimestre del ‘25, quasi la metà dei 90,6 miliardi di dollari di quelli registrati durante tutto il 2024.
Secondo semestre 2025: le previsioni
I primi segnali del secondo trimestre ‘25 hanno evidenziato l’intensità dell’incertezza legata alle politiche tariffarie statunitensi di nuova attuazione, con cambiamenti che si verificano su base frequente. Le preoccupazioni per gli impatti e le azioni di ritorsione potrebbero interrompere le trattative dei PE fino a quando non ci sarà maggiore certezza sulle strategie tariffarie.
I settori che hanno un’elevata esposizione al rischio dei dazi subiranno il peso maggiore di qualsiasi contrazione da parte degli investitori di PE, tra cui il manifatturiero, le scienze della vita, i beni di consumo e la vendita al dettaglio. Altre aree più isolate e resilienti ai dazi attireranno probabilmente la maggior parte dell’attività di investimento, compresi i servizi alle imprese, la sanità e le infrastrutture.