Pillarstone Italy verso la ricapitalizzazione di Premuda

Pillarstone Italy si prepara a finanziare Premuda per 50 milioni di euro. La shipping company quotata a Piazza Affari ha infatti fissato per il 30 marzo in prima convocazione e per il 26 aprile in seconda convocazione l’assemblea straordinaria che dovrà deliberare sull’azzeramento del capitale sociale per copertura delle perdite e la sua ricostituzione fino a un massimo, appunto, di 50 milioni, nonché sulla proposta di emissione di strumenti finanziari partecipativi.

La riscostruzione del capitale, stando alle prime indiscrezioni, dovrebbe avvenire attraverso una conversione di parte del debito in capo a Pillarstone per riscostruire il capitale e non attraverso una formula cash.

Risorse che dunque arriveranno da Pillarstone, che agisce con il partner Gaudenzio Bonaldo Gregori e il ceo John Davison quale principale creditore del gruppo dopo che la scorsa primavera tre delle banche finanziatrici, ossia Unicredit, Intesa Sanpaolo e Carige, avevano ceduto al veicolo i loro crediti.

Nell’operazione la società è assistita da Venice Shipping & Logistic quale advisor industriale, per la stima dei noli e l’analisi del mercato, con il managing director Fabrizio Vettosi (nella foto) e il partner Ciro Russo.

Nel dettaglio, la procedura di “salvataggio” del gruppo armatoriale, dopo l’impairment test degli asset aziendali ai fini della predisposizione del bilancio dell’esercizio 2016, prevede anche una significativa riduzione di valore alle unità navali possedute dalla controllata Four Handy Ltd e ad altre poste dell’attivo, con la conseguenza di un patrimonio netto negativo di 90,4 milioni di euro a fine 2016. Inoltre l’esecuzione dell’aumento di capitale così come proposto dal consiglio di amministrazione comporterebbe inevitabilmente l’azzeramento del valore delle azioni oggi in circolazione e, a seguito della ricostituzione in capo a un unico soggetto, il delisting della società. 

A fine 2016 la posizione finanziaria netta del gruppo armatoriale al 31 dicembre 2016 evidenziava rispettivamente un indebitamento netto di 96 milioni di euro e di 341,9 milioni.

 

Noemi

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