Popolare di Vicenza, dai soci ok alla trasformazione in Spa

Seppur sofferto, alla fine è stato un sostanziale via libera quello dato dai soci all’ormai ex Banca Popolare di Vicenza per la trasformazione in Spa.

Nel dettaglio, con l’81,95% dei voti (17% i contrari), su 11.353 votanti, è passato il primo punto in programma, la trasformazione in Spa, con l’87,15% (12,28% i contrari) l’aumento di capitale e infine con l’87,19% la quotazione in Borsa. Risultati sorprendenti considerando i 123 interventi degli azionisti iscritti a parlare e intenzionati a esprimere tutta la loro rabbia e la loro amarezza per le condizioni in cui è finita la banca.

Nonostante i fischi e le dure parole pronunciate dai soci, l’amministratore delegato Francesco Iorio (nella foto) ha alla fine convinto la platea, ribadendo che «con il “no” da lunedì mattina la banca è persa», che «affrontiamo la Borsa in un momento difficile ma sono certo che sarà un successo»; e che «trovare 1,5 miliardi non sarebbe realizzabile senza mercati e fondi istituzionali, che non rappresentano uno spauracchio, ma un’opportunità». Aggiungendo poi che «chi è stato scavalcato nei rimborsi sarà risarcito». La banca ha ricostruito l’ordine cronologico di vendita e «coloro che sono stati scavalcati saranno risarciti», ha assicurato.

Ottenuto l’ok dei soci, ora il prossimo passo prevede la decadenza di tutti gli organi sociali della banca entro giugno e l’introduzione di un cda più snello, da 18 a 13 membri.

 

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