L’americana Qualcomm Technologies acquista la scaleup Arduino
L’americana Qualcomm Technolgies ha acquisito Arduino, scaleup svizzera con radici a Ivrea, nell’ex centro di ricerca di Olivetti. L’operazione, di cui non sono state divulgati dettagli economici e soggetta alle consuete approvazioni, segna l’inizio della “fase tre” della storia di Arduino: dopo la nascita nel laboratorio di Interaction Design di Ivrea e la crescita internazionale come piattaforma per maker, scuole e aziende, l’azienda italiana entra ora in una dimensione industriale e globale, con un forte ancoraggio all’AI.
I DETTAGLI
Arduino continuerà tuttavia a operare come entità autonoma all’interno di Qualcomm, mantenendo la sua indipendenza e il proprio modello aperto. Oggi la community di Arduino conta oltre 33 milioni di utenti attivi in tutto il mondo, mentre solo nell’ultimo anno l’IDE ufficiale è stato scaricato 36,7 milioni di volte, un dato che testimonia la vitalità di un ecosistema capace di coniugare didattica, creatività e impresa.
Negli ultimi anni Arduino ha esteso la propria azione con tre linee principali: il segmento educativo, quello dei maker e quello professionale. Da questa strategia è nata la gamma Arduino Pro, pensata per l’uso industriale e la prototipazione aziendale, con soluzioni per la sensoristica intelligente, i sistemi modulari e l’automazione. Parallelamente, l’azienda ha sviluppato la Arduino Cloud, una piattaforma che consente di programmare, gestire e connettere dispositivi da remoto, includendo strumenti per il coding visuale e per lo sviluppo di applicazioni IoT con AI integrata.
Il primo frutto dell’alleanza è Arduino Uno Q, la prima scheda a doppio processore di Arduino basata sulla piattaforma Qualcomm Dragonwing QRB2210, progettata per combinare elaborazione ad alte prestazioni e controllo in tempo reale. È il modello più potente mai realizzato da Arduino: per la prima volta unisce un microprocessore compatibile con Linux Debian e un microcontrollore STM32 a 32 bit di STMicroelectronics, all’interno del classico formato UNO.
Arduino è nato nel 2005 presso l’Interaction Design Institute di Ivrea, da un’idea di Massimo Banzi, David Cuartielles, Tom Igoe, Gianluca Martino e David Mellis. Nel 2022 aveva incassato un round da 54 milioni di dollari, cui aveva partecipato anche Cdp Venture Capital.
I COMMENTI
Fabio Violante, ceo di Arduino dal 2018, ha dichiarato: “Vogliamo continuare a permettere a chiunque di innovare rendendo la tecnologia complessa facile da usare”.
“Arduino è sempre stato pensato come un modo per rendere l’hardware accessibile e creativo. Non è un progetto per pochi ingegneri, ma un linguaggio universale per innovare. Fin dall’inizio ci siamo ispirati al design umano e all’idea che chiunque potesse costruire qualcosa funzionante, anche un bambino, semplicemente assemblando i componenti”, ha spiegato Massimo Banzi (in foto), imprenditore e designer italiano, oltre che cofondatore di Arduino.