Risparmio gestito, a marzo raccolti quasi 23 miliardi di euro

Accelera la raccolta del sistema del risparmio gestito in Italia. A marzo le sottoscrizioni totalizzano 22,7 miliardi di euro, ancora meglio rispetto ai 20 miliardi segnati a febbraio che più che raddoppiavano il saldo di gennaio (+9,1 miliardi). Il saldo dei primi tre mesi dell’anno sale così intorno ai 52 miliardi di euro. Si tratta del nono trimestre consecutivo in territorio positivo per il settore che vede il patrimonio superare i 1.700 miliardi di euro.

A rivelare i dati è Assogestioni, in occasione della pubblicazione della consueta mappa mensile del settore che ha natura preliminare.

Con 15,5 miliardi di afflussi nelmese scorso, i fondi aperti mettono a segno il migliore trimestre degli ultimi sedici anni. I flessibili restano i prodotti preferiti, con sottoscrizioni per circa 6,9 miliardi e continuano a godere di favore gli obbligazionari (+4,5 miliardi); anche bilanciati e azionari raccolgono intorno ai 2 miliardi ciascuno. Scontati i riscatti sui fondi monetari (-900 milioni nel primo trimestre) mentre non si arresta l’emorragia degli hedge.

Il gruppo Intesa Sanpaolo brucia il record di febbraio con una raccolta di quasi 9 miliardi, di cui 7,2 miliardi riferibili a Eurizon Capital. Forti afflussi, seppur di entità inferiore, anche per Pioneer Investments (2,85 miliardi) e il gruppo Generali (1,87 miliardi). Sottoscrizioni intorno al miliardo e poco sopra anche per il gruppo Ubi Banca, per Invesco e per Amundi.

Sul fronte gestioni di portafoglio continuano i flussi verso quelle retail: il saldo di queste ultime, con i 3,7 miliardi di marzo, si porta a 8,7 miliardi da inizio anno rispetto ai 6,8 miliardi affluiti nel 2015 verso le istituzionali.

Infine, si conferma nell’insieme il predominio dei fondi di diritto estero con una raccolta netta di 11,6 miliardi da 11,2 miliardi a febbraio, ma sono in progresso anche gli italiani a +3,9 miliardi da +2,9 miliardi. A marzo in crescita anche le gestioni di portafoglio a +7 miliardi dai 5,8 di febbraio, ripartiti tra 3,7 miliardi retail (da 3,28 miliardi) e 3,29 miliardi istituzionali (+ 2,58).

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