Round da 40 milioni di dollari per la deeptech Caracol
Caracol, una delle aziende deep-tech in più rapida crescita in Europa e pioniera nella manifattura robotica di grande formato, ha chiuso un round Serie B da 40 milioni di dollari, co-guidato da Omnes Capital e Move Capital Fund I, con Cdp Venture Capital – Large Ventures Fund che ha svolto un determinante come catalizzatore per l’ingresso di investitori internazionali. Questi fondi internazionali, insieme a importanti investitori istituzionali italiani, accompagneranno Caracol nella prossima fase di crescita globale, con il continuo supporto degli azionisti di lungo corso Primo Capital sgr, Eureka! Venture sgr, e Neva sgr (la società di venture capital del Gruppo Intesa Sanpaolo).
Grazie all’elevata domanda, il round ha anche consentito ad alcuni dei primi investitori di realizzare un’uscita con rendimenti significativi, a conferma del forte interesse da parte degli investitori istituzionali a partecipare alla prossima fase della storia di Caracol.
GLI ADVISOR
Growth Capital ha agito in qualità di unico advisor finanziario di Caracol, per la strutturazione, negoziazione ed esecuzione dell’operazione. Lo studio legale Fieldfisher ha assistito Caracol, mentre Legance ha seguito Cdp Venture Capital sgr, Omnes Capital e Move Capital. Portolano Cavallo ha affiancato Neva sgr e Target Law ha assistito Primo Capital sgr ed Eureka! Venture sgr.
I DETTAGLI
Questo nuovo finanziamento permetterà di accelerare ulteriormente la crescita globale e l’espansione internazionale dell’azienda. Caracol rafforzerà la propria leadership in Europa, Stati Uniti e Medio Oriente, ed estenderà la sua presenza in mercati ad alto potenziale come in Asia, facendo leva sui risultati già ottenuti in Giappone.
Dal punto di vista tecnologico, Caracol potenzierà le proprie piattaforme multi-processo e multi-materiale, con particolare attenzione a software, automazione e intelligenza artificiale, per garantire controllo di processo basato sui dati e una qualità senza pari. L’azienda si focalizzerà anche sul potenziamento delle sue tecnologie di manifattura additiva metallica, in particolare nei settori altamente regolamentati come aerospazio e difesa, energia e navale, continuando al contempo ad ampliare la propria offerta su tecnologie di produzione in composito per settori chiave come trasporti, edilizia e architettura.
Infine, Caracol continuerà a crescere il proprio team globale, accogliendo nuovi talenti internazionali per stimolare innovazione e scalabilità. Ad oggi, l’azienda conta oltre 100 dipendenti tra le sue tre sedi — Milano (Italia), Austin (USA) e Dubai (UAE) — e una presenza globale in oltre 50 Paesi.
Negli ultimi cinque anni, Caracol si è affermata come uno dei player più dinamici nella manifattura robotica avanzata, costruendo una solida reputazione con oltre 100 piattaforme robotiche installate in tutto il mondo e centinaia di progetti realizzati in diversi settori industriali. I ricavi sono più che raddoppiati anno su anno, una tendenza confermata anche nella prima metà del 2025. L’azienda ha sviluppato applicazioni che stanno ridefinendo le catene di fornitura industriali: ad esempio – nel settore navale, con riduzione dei costi fino al 70% su parti finite per yacht del gruppo Ferretti (Italia); nell’automotive e motorsport, con una diminuzione del lead time produttivo fino al 50% su gli stampi per parti in fibra di carbonio con Duqueine (Francia); o nel settore edilizio, promuovendo l’economia circolare e riducendo gli sprechi nei progetti realizzati con general contractor leader come HITT (Stati Uniti).
Tra i traguardi recenti di Caracol figurano l’espansione della sede in Texas, che rafforza la presenza nordamericana e crea un hub per la produzione locale della tecnologia nella regione. Inoltre, il nuovo finanziamento segue l’acquisizione strategica della proprietà intellettuale e delle tecnologie additive robotiche di Hans Weber Maschinenfabrik in Germania, rafforzando la base tecnologica europea di Caracol e migliorando le sue capacità di fornitura nell’area Dach.
Caracol offre piattaforme robotiche chiavi in mano per la produzione avanzata di componenti di grandi dimensioni, sia in polimeri che in metalli. L’azienda integra hardware, software e automazione proprietari, fornendo ai clienti un controllo completo e un supporto end-to-end. La sua visione è quella di far progredire la manifattura industriale, guidando la transizione verso un nuovo paradigma di produzione efficiente, sostenibile e distribuita su scala globale.
I COMMENTI
“Questo round Serie B rappresenta un passaggio generazionale per Caracol. In pochi anni abbiamo costruito una solida trazione globale, raddoppiando i ricavi anno dopo anno. Il round conferma la nostra visione e l’eccezionale esecuzione del nostro team, portando a bordo alcuni dei principali investitori deep-tech al mondo. Con il loro supporto, siamo pronti ad accelerare la nostra crescita globale, ad aiutare le industrie avanzate a rafforzare la resilienza produttiva e delle catene di fornitura grazie alla flessibilità, efficienza e sostenibilità della nostra tecnologia”, ha dichiarato Francesco De Stefano, ceo e co-fondatore di Caracol.
“Caracol ha raggiunto una crescita straordinaria, trasformando una visione tecnologica in risultati industriali concreti. Questo round serie B fornisce a Caracol la solidità finanziaria per scalare a livello globale la propria manifattura robotica di grande formato, consolidando al contempo la leadership europea nella manifattura avanzata e contribuendo alla sovranità e alla resilienza deep-tech dell’Europa”, ha commentato François-Xavier Dedde, partner di Omnes Capital.
Alessandro Scortecci, head of direct investments di Cdp Venture Capital, ha spiegato: “Sin dall’inizio abbiamo creduto nella visione del team e li abbiamo sostenuti nel primo round tramite il nostro fondo Corporate Partners I. Caracol è un grande esempio concreto di come l’innovazione italiana possa scalare a livello globale con ambizione e capacità di esecuzione.”
“Abbiamo creduto in Caracol sin dai primissimi passi, quando era un piccolo team con pochi dipendenti e qualche centinaio di migliaia di euro di fatturato. Da allora, abbiamo continuato a investire in ogni fase della sua crescita, poiché il team ha costantemente dimostrato la capacità di raggiungere i propri obiettivi”, ha dichiarato Stefano Peroncini, ceo di Eureka! Venture sgr.