Saipem, aumento di capitale dal 25 gennaio per massimi 3,5 miliardi

 Saipem si prepara per l’aumento di capitale fino a 3,5 miliardi di euro, deliberato dall’assemblea il 2 dicembre scorso, che partirà ufficialmente il 25 gennaio prossimo e si concluderà l’11 febbraio, mentre i diritti di opzione saranno negoziabili fino al 5 febbraio. Già domani 22 gennaio, il Cda si riunirà per deliberare le condizioni definitive dell’offerta, tra cui il prezzo di sottoscrizione delle nuove azioni. A queto proposito, gli addetti ai lavori si aspettano un forte sconto, che potrebbe anche essere al di sopra del 35-40%, in modo da invogliare gli investitori ad aderire all’operazione. Secondo Intermonte, uno sconto del 35% porterebbe ad emettere tra i 2,2 e i 2,7 miliardi di nuove azioni (a fronte di 441 milioni di titoli in circolazione) a un prezzo compreso tra gli 1,3 e gli 1,5 euro per azione.

La società, nell’operazione, è affiancata da Lazard e dalle banche del consorzio che sovrintenderanno alla ricapitalizzazione (Goldman Sachs e Jp Morgan in qualità di global coordinator, con UniCredit, Banca Imi, Mediobanca, Citigroup e Deutsche Bank schierati nel ruolo di joint bookrunner).  

La tabella di marcia dell’azienda è subordinata all’ok della Consob, ma non dovrebbero esserci problemi considerando che lo scambio tra la società e gli uomini della commissione, guidati da Giulia Staderini è stato continuo in queste settimane e la bozza del prospetto era stata depositata dalla società il 4 dicembre scorso a valle dell’assemblea straordinaria che ha approvato la ricapitalizzazione.

L’aumento di capitale era stato deciso a fine ottobre dal cda della società nell’ambito del nuovo piano strategico, che include anche il rifinanziamento del debito infragruppo con Eni e un business plan quadriennale, assieme con il trasferimento del 12,5% dell’azienda dal Cane a sei zampe al Fondo Strategico italiano della Cdp.

Su questo fronte, in attesa dell’esito dell’aumento di capitale, in giornata il cda dovrebbe effettuare un primo esame del nuovo consigliere indicato dal Fondo che, secondo gli accordi presi da Eni e Cassa, sarà cooptato in sostituzione del membro dimissionario in quota Eni. Il candidato, che sarà un interno della Cassa, verrà poi ufficializzato una volta chiuso il cerchio attorno al passaggio del pacchetto azionario dall’Eni al Fondo strategico.

Intanto l’azienda guidata da Stefano Cao (nella foto) scivola sul mercato, complice anche il tonfo di Piazza Affari e il calo del prezzo del petrolio che non accenna a fermarsi, lasciando sul terreno il 10,5% (a quota 5,62 euro). 

Noemi

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