Satispay: “E adesso vogliamo diventare la fintech più grande d’Europa”
Assunzioni, acquisizioni ed espansione: i tre obiettivi del nuovo unicorno italiano dopo l’ultimo super round di investimenti
Giovani startup fintech crescono. Una di queste è Satispay, la fintech tutta italiana del mobile payment appena diventata unicorno. Alberto Dalmasso, suo co-fondatore e ceo, ha annunciato ai giornalisti presenti a Casa Satispay che, dopo l’ultimo super round di investimenti di 320 milioni di euro, l’azienda vale attualmente oltre un miliardo di euro. Hip hip, hooray!, si sentiva provenire dall’ultima fila di sedie, mentre Dalmasso spiegava che l’operazione vede l’ingresso di Addition come lead investor, oltre ai già presenti Greyhound Capital, Coatue, Lightrock, Block Inc, Tencent e Mediolanum Gestione Fondi. Il precedente round di investimenti, chiuso a inizio 2021, aveva raggiunto i 93 milioni di euro, di cui 37 provenienti da investitori italiani. E ora che è diventata unicorno, come si delinea il futuro di Satispay? Dalmasso ne ha parlato con MAG.
La crescita in numeri
Dopo anni vissuti da piccola impresa, Satispay è ora nel pieno del suo momentum. «Il nostro – ha spiegato Dalmasso – è diventato un progetto interessante anche agli occhi degli investitori negli ultimi due anni. Grazie alla cassa del precedente aumento, abbiamo avuto poi la capacità di contrattare sui valori di ingresso dei nuovi soci. Allo stesso tempo, abbiamo continuato a sviluppare nuove idee per crescere maggiormente, con prospettive future concrete da presentare agli investitori».
È nell’ultimo anno che Satispay ha deciso di premere il piede sull’acceleratore. La fintech ha avuto bisogno di 70 mesi per arrivare al primo milione di utenti e altri 20 mesi per il secondo. Dopodiché, la soglia dei 3 milioni è stata raggiunta solamente nel giro degli ultimi 10 mesi.
Esponenziale anche la crescita delle transazioni: fino ad oggi, i clienti hanno deciso di effettuare oltre 200 milioni di pagamenti tramite Satispay, di cui la prima metà nei primi 80 mesi e la seconda metà negli ultimi 12 mesi.
Stesso discorso per l’aumento dei volumi dei pagamenti: il primo miliardo di euro di transazioni è stato processato su Satispay in 73 mesi. Ci sono poi voluti altri 11 mesi per raggiungere i 2 miliardi di euro e solo altri 7 per raggiungere i 3 miliardi.
Obiettivi per il futuro
Sono tre le parole d’ordine per il futuro di Satispay: assunzioni, acquisizioni ed espansione. Già nei prossimi 18 mesi, infatti, Dalmasso vorrebbe raddoppiare il team rispetto ai 300 dipendenti attuali. Quanto alle acquisizioni, si sta guardando soprattutto al mondo della ristorazione (e soprattutto in Italia) e a start-up tech che abbiano sviluppato servizi che Satispay possa valorizzare attraverso la base dei consumatori o quella degli esercenti (per esempio servizi di loyalty, di semplificazione della contabilità o sistemi di cassa). «Non per forza simili a noi come servizio offerto e non necessariamente grandi. L’intenzione è quella di diventare lo strumento di crescita di aziende che siano alla ricerca di capitale e di un network, rendendole parte del nostro sistema», ha commentato il ceo, precisando che «punteremo maggiormente anche sull’internazionalizzazione. Abbiamo attività in 20 città in Italia e all’estero siamo in Lussemburgo e Berlino, oltre ad avere persone che operano in Francia, dove vogliamo aprire un paio di uffici».
Tra le priorità della fintech non compare invece l’allargamento dei propri servizi al mercato delle criptovalute o dei prestiti né la quotazione in Borsa. Dalmasso guarda piuttosto all’estensione del network dei pagamenti oltre il prepagato.
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