Sirti vede ricavi a 800 milioni in 2022. Ebitda margin in crescita

Sirti punta a raggiungere ricavi per 800 milioni nel 2022, portando l’ebitda margin oltre l’8%.

Sono i numeri principali dell’aggiornamento del piano strategico triennale, illustrati dal management nel corso di una conferenza stampa.

Il gruppo attivo nelle infrastrutture e nelle soluzioni digitali ha archiviato il 2018 con ricavi pari a 657 milioni, in calo del 3% circa rispetto all’anno precedente, ma l’ebitda è salito a 34 da 28 milioni (ebitda margin del 5,2%). Il portafoglio ordini è balzato del 58%, a 1,3 miliardi.

Roberto Loiola (nella foto, primo da destra) amministratore delegato di Sirti, ha illustrato le linee guida del piano strategico. Dal punto di vista industriale, l’obiettivo è ridurre il peso della business unit telecomunicazioni, attualmente pari al 64% circa, portandolo al 50% circa nel 2022. Si punta, dunque, ad incrementare la quota delle altre tre business unit: trasporti, energia e digital solutions. Del resto, ha sottolineato Loiola, sebbene sia chiaro che “il 5G guiderà la trasformazione di industria e servizi”, il settore delle tlc in Italia “negli ultimi nove anni ha perso fatturato per 11 miliardi”. In questo contesto, è prioritario per Sirti ridurre la dipendenza dalle tlc.

Quest’anno, ha raccontato l’AD, l’obiettivo è portare i ricavi a circa 700 milioni. Ma, soprattutto, proseguire nel trend di miglioramento dell’efficienza, che si traduce in incremento della redditività.

Sirti, però, supportata dall’azionista Pillarstone, non intende rinunciare ad investire. La conferenza stampa, infatti, è stata l’occasione per annunciare l’acquisizione di Wellcomm Engingeering, azienda attiva nella cyber security, che ha archiviato il 2018 con ricavi pari a 25,5 milioni (+11%). Sirti ha acquisito il 75%, mentre il fondatore di Wellcomm, Nino Mansarasco (nella foto, al centro) – che manterrà la carica di AD -, ha conservato il 25%. Ai fini dell’operazione Pillarstone ha sottoscritto un aumento di capitale pari a 12,5 milioni.

E l’attività di M&A non è finita: Loiola ha annunciato che Sirti sta guardando ad aziende attive nelle digital solutions, con particolare attenzione al cloud.

Obiettivo di medio termine per Pillarstone è la valorizzazione dell’investimento, che potrebbe tradursi in un ritorno di Sirti a Piazza Affari. “L’ipo è una delle ipotesi”, ha spiegato Loiola, aggiungendo che, “se saremo bravi, potrebbe anche avvenire prima del 2022, ma dipenderà dal mercato”.

Da notare, infine, che, in occasione della nomina a presidente di David Benello (nella foto, primo da sinistra), nel maggio scorso, Sirti ha varato un nuovo consiglio di amministrazione, in cui ha fatto ingresso Michele Scibetta (nella foto, secondo da sinistra), general counsel nel gruppo.

Noemi

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