Startup, +16,7% rispetto a dicembre 2014 ma una su due è in perdita

Cresce il numero di startup in Italia ma la maggior parte fatica a fare il salto di qualità. Lo rivela l’ultimo report strutturale curato da Infocamere relativo al primo trimestre del 2015 e pubblicato nei giorni scorsi, dal quale emerge che a fine marzo 2015 il numero di startup innovative iscritte alla sezione speciale del Registro delle imprese è pari a 3.711, in aumento di 532 unità rispetto alla fine di dicembre (+16,7%) e in totale rappresentano lo 0,25% del quasi milione e mezzo di società di capitali italiane.

Il capitale sociale di queste giovani aziende innovative è complessivamente di 192 milioni di euro, circa 52 mila euro a impresa in media (+7,5% rispetto al quarto trimestre 2014), tuttavia, oltre una start up su due (il 58,1%) è in perdita, principalmente a casua del peso del debito nella fase iniziale dell’attività, mentre il restante 41,9% presenta un utile d’esercizio.

Complessivamente le startup innovative hanno registrato una produzione pari a 200 milioni di euro nel 2013 (valore calcolato sulle quasi 1.700 imprese per le quali si dispone dei bilanci sull’esercizio), mentre il reddito operativo complessivo è negativo per 46 milioni.

Una delle caratteristiche peculiari delle startup, evidenzia il report, è l’elevato grado di immobilizzazione dall’attivo patrimoniale: il rapporto è pari al 29,9% ed è cinque volte il rapporto medio delle società di capitali (5,9%).

Gli indicatori di redditività roi e roe valori negativi, ma se ci si riferisce soltanto alle imprese in utile, gli indici sono migliori di quelli delle altre società di capitali, così come la struttura finanziaria. Situazione inversa per le startup in utile, che hanno una situazione finanziaria peggiore della media delle società di capitali.

Il valore della produzione media, calcolato sulle quasi 1.700 imprese delle quali si dispone dei bilanci sull’esercizio 2013, è pari a 118 mila euro, ma la metà delle startup innovative ha prodotto nel 2013 fino a 27 mila euro. L’attivo è in media di 233 mila euro a impresa, ma per la metà delle startup innovative non supera i 64 mila euro. Tali valori sono molto diversi da quelli del complesso delle società di capitali, che però comprendono prevalentemente imprese tradizionali, attive da molti più anni, con caratteristiche molto differenti rispetto alle startup innovative.

Dal punto di vista settoriale, il 73% delle startup innovative fornisce servizi alle imprese, in particolare, prevalgono le aree di produzione software e consulenza informatica (30,2%) attività di ricerca e sviluppo (16,3%), attività dei servizi d’informazione (8,1%), mentre il 18,2% opera nei settori dell’industria in senso stretto (su tutti: fabbricazione di computer e prodotti elettronici e ottici, 3,7%; fabbricazione di macchinari, 3,4%; fabbricazione di apparecchiature elettriche, 2,3%) e il 4,1% nel commercio. Il peso delle nuove imprese innovative sulle società di capitali è più elevato della media nei servizi alle imprese (0,78%) e nell’industria in senso stretto (0,31%).

Per quanto riguarda l’occupazione, le 1.152 startup con dipendenti impiegano complessivamente 3.025 persone, in media 2,63 dipendenti per ogni impresa, mentre almeno la metà delle startup con dipendenti impiega un solo dipendente.

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