TheSpac, via libera dell’assemblea all’unione con Franchi Umberto Marmi

L’assemblea degli azionisti di TheSpac, la Special Purpose Acquisition Company promossa dagli imprenditori Marco Galateri di Genola e Vitaliano Borromeo con l’avvocato Giovanni Lega, ha approvato la realizzazione dell’operazione di integrazione con Franchi Umberto Marmi, azienda nel settore della lavorazione e della commercializzazione del marmo di Carrara. In particolare ha votato sì il 99,386% dei presenti corrispondente al 53,94% del capitale sociale ordinario.

L’operazione prevede la fusione per incorporazione in TheSpac dell’azienda entro il mese di ottobre 2020 con la quotazione di Franchi Umberto Marmi sul mercato AIM Italia. Successivamente alla business combination, l’obiettivo è quello di presentare la domanda di ammissione all’MTA, eventualmente sul segmento STAR, organizzato e gestito da Borsa Italiana, possibilmente entro sei mesi dalla data di efficacia della fusione.

L’accordo prevede una valorizzazione complessiva di Franchi Umberto Marmi pari ad un equity value di 290 milioni corrispondenti a un multiplo implicito EV/EBITDA adjusted 2019 pari a 10,5x e a un multiplo implicito P/E 2019 pari 17,5x, mentre TheSpac sarà valorizzata in base alla propria cassa disponibile al momento della business combination pari a 59,4 milioni (i.e. Euro 60 milioni al netto dei costi per un massimo dell’1%) prima degli eventuali recessi che se dovessero raggiungere il 30% potranno invalidare l’operazione.

Sarà interessante capire quanti recessi ci saranno e, se l’operazione dovesse andare in porto, come il mercato accoglierà la società. Franchi Umberto Marmi aveva infatti già provato a quotarsi lo scorso novembre ma l’Ipo era saltata per via di un’ordinanza del gip del tribunale di Massa che aveva emesso un decreto di sequestro preventivo di 432mila di somme di denaro depositate su conti correnti bancari intestati alla società nonché di altri simili strumenti di investimento nei confronti dell’azienda che fa capo ad Alberto Franchi e la misura cautelare del divieto per l’imprenditore di esercitare qualunque attività di impresa o uffici direttivi per un anno in relazione alla Franchi Umberto Marmi. Un’identica misura cautelare, limitata però a sei mesi, era stata emessa anche nei confronti di Andrea Rossi, a cui fa capo Il Fiorino, un’altra nota azienda del settore.

L’intervento del gip arriva a seguito di un’indagine delle fiamme gialle in relazione all’acquisto condotto insieme dalle due società in relazione a una cava di marmo rilevata da un fallimento.

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