Un ex Goldman Sachs alla guida di Monte dei Paschi di Siena
Inizia un nuovo capitolo nella saga di Monte dei Paschi di Siena. Che si apre con la staffetta alla presidenza della banca.
Dopo l’addio di Alessandro Profumo, che lo scorso venerdì ha rassegnato le proprie dimissioni, effettive dal 6 agosto, alla guida dell’istituto senese arriva Massimo Tononi (nella foto), attuale presidente di Borsa italiana e di Prysmian.
Una candidatura di “alto profilo” che è stata presentata dalla Fondazione Mps assieme con Fintech Advisory Inc e BTG Pactual e che probabilmente non avrà difficoltà a essere approvata anche dagli altri soci dell’istituto.
Nato a Trento il 22 agosto 1964, Massimo Tononi è figlio di Giorgio, sindaco democristiano di Trento dal 1974 al 1983.
Si laurea in Economia alla Bocconi di Milano e inizia la carriera giovanissimo nel 1988 nell’ufficio londinese di Goldman Sachs, occupandosi prevalentemente di fusioni e di acquisizioni.
Alla banca d’affari statunitense, Tononi alterna i palazzi della politica a Roma. La sua esistenza professionale prende una infatti svolta nel 1990, quando conosce Romano Prodi (foto a sinistra), anche lui manager della banca. Nel 1993 diventa il suo assistente personale all’Iri, per poi tornare, nel 1994, alla Goldman Sachs, di cui diventa partner managing director, prima nell’ufficio di Milano e poi in quello di Londra.
Nel 2006 è di nuovo Prodi a volerlo con sè e lo nomina sottosegretario di Stato, con delega per il debito pubblico e le società partecipate dallo Stato nell’ambito del ministero dell’Economia e delle Finanze guidato da Tommaso Padoa-Schioppa.
Scrivono di lui come fra i più ricchi dei governativi. «Alla Goldman Sachs, dove aveva scalato tutti i gradini fino ad arrivare al ruolo di partner della più potente banca d’investimenti del mondo, si metteva in tasca ogni anno qualche milione di dollari. Nel 2005 solo per l’attività svolta in Italia, poca roba rispetto a quella inglese, aveva dichiarato un milione e 193 mila euro (e un investimento di 8 milioni di euro nella Industrial and Commercial Bank of China), risultando così il più ricco del governo», ha scritto Stefano Livadiotti.
Nel 2008 il manager lascia l’incarico a Palazzo Chigi e torna alla Goldman Sachs dove rimane per altri due anni prima come socio poi come advisory director. Sposato con Antonella, due figlie, è presidente di Borsa Italiana dal 2011, dopo essere stato nominato nel cda del London Stock Exchange Group. “Un prodiano a Piazza Affari”, dirà qualcuno all’indomani della sua candidatura, sostenuta dai soci forti della Borsa, tra cui Unicredit e Intesa Sanpaolo. I rapporti con i vertici delle due banche sono infatti eccellenti. All’ormai quasi ex direttore generale di Unicredit Roberto Nicastro, suo coetaneo e concittadino, Tononi è legato da lunga amicizia, mentre il presidente del consiglio di sorveglianza di Intesa Sanpaolo e di Mittel Giovanni Bazoli (foto a destra), nel 2010 lo chiamò nel consiglio della finanziaria milanese.
Il manager siede anche su un’altra poltrona cara al banchiere di Intesa, quella dell’Istituto Atesino di Sviluppo (Isa) centro del potere della Curia di Trento, che possiede pacchetti, fra gli altri di Ubi Banca e di Cattolica Assicurazioni.
Siede anche nei consigli di amministrazione di Cassa di Compensazione e Garanzia, Prysmian. È inoltre consigliere di Amministrazione e di Sorin, componente del consiglio direttivo di Assonime, del comitato italiano per la Corporate Governance e del cda di European Issuers.