Utili a 415 milioni per la grande Fideuram

Il polo del private banking Fideuram-Intesa Sanpaolo ha registrato un utile netto consolidato pari a 415,5 milioni nel primo semestre 2015, in crescita del 41,9% rispetto allo stesso periodo del 2014. Le masse amministrate hanno raggiunto 188,6 miliardi, il 5% in più rispetto a fine 2014.

Un risultato positivo che deriva da quelli ottenuti da entrambe le società che dal 30 giugno si sono unite creando questo nuovo grande gruppo. In particolare, l’ex Banca Fideuram ha registrato un utile netto consolidato pari a 262,9 milioni, in forte crescita (+37,4%) rispetto al corrispondente periodo del 2014 (191,3 milioni). Intesa Sanpaolo Private Banking ha avuto invece un utile netto di 150,2 milioni, +48,4%.  

Nel semestre la raccolta netta totale è stata di 4,4 miliardi, +201% rispetto al 30 giugno 2014 e la raccolta netta di risparmio gestito ha raggiunto 6,7 miliardi (+62%). Il numero complessivo di private banker sale a 5.855 unità (5.851 al 31 dicembre 2014).

«La nascita di Fideuram-Intesa Sanpaolo Private Banking è stata il frutto di un intenso lavoro – ha commentato l’amministratore delegato, Paolo Molesini (nella foto) -. Ci presentiamo al mercato forti di una dimensione che ci vede leader in Italia  e in una posizione di vertice a livello europeo nel private banking e di un dinamismo commerciale che ci ha visti nel primo semestre quasi triplicare la nuova raccolta».

Ora la crescita di questo polo nel private si gioca sui grandi clienti, sullo sviluppo all’estero e sull’allargamento delle reti, con il reclutamento di nuovi promotori e di nuovi banker. Con l’obiettvo, fra gli altri, di qualificare ulteriormente il servizio e accompagnare le grandi famiglie imprenditoriali nei passaggi generazionali. 

Noemi

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