Venture capital, in Italia 171 incubatori fatturano 183 milioni

Sono 171 gli incubatori e gli acceleratori di startup presenti in Italia e nel 2017 hanno “incubato” 1.344 team imprenditoriali e 2.435 startup.  In media questi acceleratori di businessnel 2016 hanno raggiunto ricavi pari a 1,13 milioni di euro per un totale di 183 milioni. Il dato medio è però influenzato da un numero limitato di organizzazioni di grandi dimensioni; infatti circa la metà degli incubatori ha avuto un fatturato inferiore a 250 mila euro.

La fotografia è stata scattata dal primo report sull’impatto sociale degli incubatori e acceleratori italiani realizzato dal team di ricerca Social Innovation Monitor (SIM) del Politecnico di Torino, in collaborazione con Italia Startup e con il supporto di Cariplo Factory, Compagnia di San Paolo, Impact Hub Milano, Make a Cube³, SocialFare, e Social Innovation Teams (SIT).

La ricerca si basa su un questionario inviato a 162 incubatori individuati sul territorio italiano, compresi anche acceleratori e spazi di coworking che offrono accompagnamento manageriale e/o formazione imprenditoriale, e ha come obiettivo la realizzazione di una mappatura aggiornata a livello nazionale delle attività di incubazione.

Secondo il Prof. Paolo Landoni del Politecnico di Torino, coordinatore della ricerca “gli incubatori italiani stanno crescendo e diversificandosi sia in termini di settori sia in termini di modelli di business. Particolarmente interessante è la scelta di un numero crescente di incubatori di focalizzarsi su imprese a significativo impatto sociale in collaborazione con impatto sociale. Una specializzazione su questa tipologia di imprese e di incubatori potrebbe essere un elemento efficace di differenziazione per il nostro Paese”.

Tornando ai dati, quanto alla natura giuridica, più del 60% degli incubatori ha natura privata, mentre solo il 15,4% ha natura pubblica. Circa un quinto degli incubatori possiede invece una compagine sociale che include soggetti sia pubblici che privati. A livello geografico oltre la metà (il 60%) si trova al Nord, in particolare in Lombardia (il 25,3% del totale), seguita dalla Toscana (9,9%) e dall’Emilia Romagna (9,3%). L’area meridionale e insulare, con il 17,9% degli incubatori totali, rappresenta invece la zona meno popolata da queste organizzazioni.

Analizzando i settori di appartenenza di queste organizzazioni, quello più rappresentato è legato alla cultura, alle arti e all’artigianato, mentre al secondo posto si trova il settore che include le organizzazioni che operano in ambiti legati alla salute e al benessere (18%). Un altro aspetto emerso dal report è costituito dal fatto che meno di un quarto degli incubatori ha investito capitale di rischio nelle organizzazioni incubate nel 2016. In particolare, non c’è stato alcun investimento da parte degli incubatori pubblici, mentre il 42.2% di incubatori privati ha effettuato investimenti.

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