Volumi ipo globali scesi del 37% da inizio 2022: i dati di EY

Dopo i livelli record di attività delle ipo globali raggiunti nel 2021, le condizioni volatili del mercato hanno comportato un significativo rallentamento nel primo trimestre del 2022, secondo l’analisi EY sul tema. L’anno è cominciato bene, proseguendo lo slancio del quarto trimestre 2021, con gennaio che ha visto i livelli di proventi di ipo più elevati registrati in 21 anni. Tuttavia, nella seconda metà del trimestre, i cali del mercato azionario mondiale hanno spostato drasticamente la traiettoria nella direzione opposta, provocando una significativa riduzione dell’attività complessiva. Per il Q1 2022, il mercato globale delle ipo ha visto infatti 321 operazioni che hanno raccolto 54,4 miliardi di dollari di proventi, con un calo del 37% e del 51% rispetto all’anno precedente.

Paolo Aimino, ipo e capital markets leader di EY in Italia, commenta: “Era ipotizzabile una diminuzione dell’attività di IPO rispetto alla forte crescita registrata nel 2021 e nel primo trimestre del 2021, anche perché quest’ultimo era stato il più attivo degli ultimi 21 anni. Le incertezze legate alle tensioni geopolitiche ed economiche hanno avuto un impatto sui mercati dei capitali creando volatilità. In questo contesto di incertezza, sarà quindi fondamentale per le aziende candidate all’IPO rivedere attentamente e adeguatamente i propri modelli di business ed essere resilienti, agili e preparate per affrontare nuove sfide e opportunità”.

Questa inversione di tendenza può essere attribuita a molteplici ragioni, come ad esempio l’aumento delle tensioni geopolitiche, la volatilità del mercato azionario, le crescenti preoccupazioni legate all’aumento dei prezzi delle materie prime e dell’energia, l’impatto dell’inflazione e i potenziali aumenti dei tassi di interesse; nonché i rischi legati alla pandemia Covid-19 che costituiscono un eventuale freno per una completa ripresa economica a livello mondiale.

In linea con il forte calo dell’attività globale di ipo, si è rilevato inoltre un notevole calo delle ipo cross-border, unicorn, mega (proventi superiori a 1 miliardo di dollari) e spac. Si sono verificati anche dei lanci di ipo rinviati a causa dell’incertezza e dell’instabilità del mercato.

L’attività di ipo sul continente americano ha completato 37 operazioni nel primo trimestre del 2022 raccogliendo 2,4 miliardi di dollari di proventi, un calo del 72% del numero di operazioni e un calo del 95% dei proventi su base annua. Il mercato asiatico ha registrato 188 ipo che hanno raccolto 42,7 miliardi di dollari di proventi, un calo del 16% su base annua per volume, ma un aumento del 18% dei proventi. L’attività di ipo sul mercato europeo nel primo trimestre del 2022 ha registrato 96 operazioni e raccolto 9,3 miliardi di dollari di proventi, un calo su base annua del 38% e del 68% rispettivamente.

Overview nazionale sulle attività di ipo

L’attività di ipo sul mercato italiano nel primo trimestre del 2022 ha registrato 5 operazioni (stesso numero rispetto al primo trimestre 2021) ed ha raccolto 0.9 miliardi di dollari di proventi, con una significativa crescita rispetto al primo trimestre 2021 (circa + 600%), grazie ad una specifica operazione conclusasi nel periodo. Da segnalare anche a fine trimestre 2022 la ipo di una società italiana sul mercato asiatico.

Mercato ipo europeo impattato dalla volatilità

La recente elevata volatilità del mercato dovuta alle tensioni geopolitiche ha avuto un impatto significativo sui mercati azionari europei e conseguentemente sulle attività delle aziende. Molte realtà candidate all’ipo hanno rimandato le proprie ipo fino a quando non emergerà un quadro meno incerto sulle prospettive economiche. Nel complesso il mercato europeo ha visto 96 ipo, con un calo del 38% rispetto all’anno precedente, mentre i proventi raccolti sono stati di 9,3 miliardi di dollari, con un calo del 68% rispetto all’anno precedente. I mercati finanziari globali, tuttavia, rimangono aperti e funzionanti nonostante la continua incertezza.

Nel primo trimestre del 2022, l’Europa ha rappresentato il 15% delle ipo globali e solo il 5% dei proventi. Due borse europee sono state tra le prime 12 borse per numero di operazioni e per i proventi raccolti. Il numero di deal in Europa è stato di 47 con un ricavo di 2,7 miliardi di dollari raccolti. Nel Regno Unito, il ritmo più lento dell’attività di ipo è dovuto a un calo di fiducia degli investitori a partire dal 4° trimestre 2021 che si è protratto fino al 2022. Il primo trimestre del 2022 ha visto otto ipo nel Regno Unito con un ricavo totale di 113 milioni di dollari, con un calo del 60% rispetto all’anno precedente per numero di operazioni e un calo drammatico del 99% per i proventi.

Tra i settori più performanti, il tech e quello delle materie prime

Il primo trimestre ha visto alcuni leggeri spostamenti nelle performance di settore, in parte dovuti al cambiamento del contesto economico e delle condizioni di mercato. Sia il settore tecnologico che quello delle materie prime sono stati in testa per numero di ipo con 58 ciascuno, raccogliendo rispettivamente 9,9 miliardi di dollari e 5,9 miliardi di dollari. Seguono i settori industriali (57 ipo che hanno raccolto 5 miliardi di dollari). La tecnologia ha continuato a dominare per numero di operazioni per il settimo trimestre consecutivo (dal 3° trimestre 2020), ma si è classificata al secondo posto per proventi, interrompendo una striscia di sette trimestri consecutivi di raccolta dei più alti proventi ipo dal 2° trimestre 2020.

Nel primo trimestre 2022, l’energia è stata in testa in termini di proventi (12,2 miliardi di dollari tramite 15 ipo), guidata dalla più grande ipo del primo trimestre alla Borsa della Corea, mentre le telecomunicazioni sono arrivate terze (8,6 miliardi di dollari tramite sei ipo) grazie alla seconda ipo più grande del primo trimestre alla Borsa di Shanghai.

Prospettiva per il secondo trimestre 2022

A causa del periodo di elevata incertezza, il mercato rimarrà volatile con un portafoglio di candidati ipo e una lista di potenziali operazioni che continueranno a crescere. Con le incertezze attuali, l’inflazione e gli aumenti dei tassi di interesse, le società che considerano l’ipo saranno chiamate a riconsiderare come queste sfide influenzeranno i loro mercati e le loro attività.

eleonora.fraschini@lcpublishinggroup.it

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