Esselunga verso il lancio del primo bond da 900 milioni

Esselunga si prepara a lanciare un bond da 900 milioni, della durata fino a dodici anni, per rimborsare una parte del prestito bancario da 1,5 miliardi ottenuto prima dell’estate per acquisire il 67,5% di La Villata Partecipazioni, società che possiede 83 immobili strumentali alle attività del marchio della grande distribuzione, operazione necessaria al riassetto azionario del gruppo dopo la morte del fondatore Bernardo Caprotti.

L’emissione obbligazionaria in due tranche, la prima nella storia dello storico marchio, è il primo passo di un percorso che alla fine porterà Esselunga alla quotazione, con l’assistenza di Banca Imi, Citi, Mediobanca e Unicredit, in qualità di joint bookrunner, che dal 12 ottobre daranno il via al roadshow dedicato a investitori istituzionali europei da Milano e toccherà le principali piazze europee.

Le premesse sembrano essere buone. Proprio oggi 10 ottobre la società, rappresentata dall’ad Carlo Salza, dal direttore finanziario Stefano Ciolli e dal direttore commerciale Gabriele Villa, ha ottenuto il riconoscimento delle agenzie di rating.
In particolare, Standard & Poor’s ha assegnato a Esselunga un rating preliminare BBB- sia sul debito a lungo termine sia sull’emissione obbligazionaria in fase di collocamento. L’outlook è stabile: la previsione è che Esselunga riporterà risultati operativi solidi con una leva tra le 2 e le 2,5 volte, anche se, ha precisato l’agenzia, si tratta di una valutazione preliminare e che quella definitiva verrà assegnato una volta chiusa l’emissione. Per gli analisti dell’agenzia, inoltre, il cash flow operativo dovrebbe attestarsi tra 550 e 650 milioni mentre l’ebitda adjusted è atteso per oltre 750 milioni nel 2017 e di 750-800 milioni nel 2018, a fronte dei 716 milioni (pre acquisizione) nel 2016 e i circa 355 milioni nel primo semestre 2017. Per quanto riguarda l’indebitamento, per S&P al 31 dicembre 2017 quello adjusted sarà di 1,8 miliardi, quando a fine 2016 era di poco sopra 1,7 miliardi.

Esselunga dopo aver riportato un ebitda margin dell’8,3% nel 2016, chiuderà il 2017 con un margine percentuale dell’8,5%, prima dell’operazione di acquisizione delle quote della società immobiliare.

Moody’s ha assegnato a Esselunga un rating, il primo per l’azienda, Baa2. Una valutazione che riflette il buon posizionamento del quarto gruppo italiano della Gdo e il suo profilo di business difensivo. L’outlook è invece negativo in quanto il gruppo è concentrato solo in Italia e quindi riflette l’outlook del Paese.

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