Attestor chiude l’acquisizione di Bim, tutti gli advisor
Attestor Capital si aggiudica ufficialmente il controllo di Banca Intermobiliare (Bim). Lo ha annunciato la controllante Veneto Banca, che si trova in liquidazione coatta amministrativa, in accordo con il fondo inglese, che condurrà l’operazione tramite il veicolo Trinity, sulla base del quale Attestor comprerà dalla banca veneta un primo 68,807% del capitale della private bank quotata a Piazza Affari e successivamente, entro due anni, un altro 2,606%, al verificarsi di una serie di condizioni.
Il prezzo di acquisto iniziale è pari a 0,22411 euro per ogni azione Bim, ossia 24 milioni, che sarà integralmente corrisposto da Trinity alla LCA al closing della cessione della Partecipazione di Controllo, al quale sarà aggiunto un earn out da determinarsi in funzione degli utili risultanti dal bilancio della banca al 31 dicembre 2021. Tale earn out sarà o pagabile nel 2022 o verrà quantificato applicando un moltiplicatore di 4,0x alla differenza positiva tra l’utile normalizzato 2021 e un importo fisso di 20 milioni; o, in alternativa verrà ridotto. L’earn-out, inoltre, prevede un massimale complessivo che, in caso di cessione della sola partecipazione di controllo del 68,8%, sarà pari a circa 71,83 milioni.
Nel frattempo, però, la cifra sborsata non è piaciuta al mercato e in Borsa il prezzo delle azioni Bim è crollato del 41,56% a quota 0,571 euro.
Nell’ambito dell’operazione la LCA è stata assistita, per gli aspetti finanziari, da Lazard con un team composto da Massimo Pappone (Managing Director, nella foto) e Antonio Ruozi (Director) insieme a Giacomo Giocoladelli, Caterina Crociata e Chen Chengxue. Attestor e Trinity sono state invece assistite, per gli aspetti finanziari, da Daniele Sottile di Vitale & Co.
Al closing dell’acquisizione del controllo di Bim, previsto entro il 30aprile 2018, Trinity dovrà lanciare un’opa obbligatoria sulle azioni Bim al medesimo prezzo di 0,22411 euro per azione. Dopodiché il fondo si occuperà di implementare una significativa manovra di de-risking delle attività di Bim.
Per ottenere il via libera dalle Autorità, Trinity si è infatti impegnato a presentare un piano industriale per Bim al 2021 che prevede una riorganizzazione generale del gruppo attraverso innanzitutto un deconsolidamento dell‘intero portafoglio dei crediti deteriorati, per un valore di libro lordo di circa 633 milioni, attraverso una cartolarizzazione e assegnazione gratuita dei titoli junior a tutti i soci Bim, ma anche un rafforzamento patrimoniale nel 2018 per un importo complessivo di 121 milioni.
L’istituto guidato dall’amministratore delegato Giorgio Girelli ha chiuso il 2016 con una perdita di 93,3 milioni per poi avviare nel 2017 un processo di turnaround e cambiare da inizio 11 manager su 15. La banca ha chiuso il semestre con una perdita netta di 24,9 milioni di euro (dai 14,7 milioni del primo semestre del 2016) generata soprattutto da rettifiche di valore sui crediti per 24 milioni.