Il gruppo Marcegaglia chiama Lazard e PwC per vendere gli asset non core

Il gruppo Marcegaglia avrebbe dato mandato a Lazard e a PwC di curare la vendita degli asset non core, ossia quelli non legati all’attività di acciaieria.

A riferirlo è Mergermarket citando il co-ceo della società Antonio Marcegaglia, che specifica tra l’altro che il gruppo avrebbe già ricevuto qualche manifestazione di interesse da parte di potenziali compratori.

In vendita sembra esserci in particolare tutta o parte della divisione Marcegaglia Investment, nata nel luglio dell’anno scorso nell’ambito della riorganizzazione del gruppo proprio per separare le attività diverse da quella siderurgica, compresa fra le altre nella divisione Marcegaglia Steel.

Nel 2015, la società, ha riferito il co-ceo, ha registrato un fatturato aggregato pari a 4,1 miliardi di euro, dei quali 3,85 provenienti dall’attività siderurgica e 250 milioni da quella non-core, con 218 milioni di Ebitda in totale. In questo contesto, ha detto il co-ceo, gli asset non strategici varrebbero circa 450 milioni e comprenderebbero fra gli altri anche Marcegaglia Energy e i luoghi vacanza Albarella a Venezia, Pugnochiuso in Puglia e le Tonnare e Fort Village in Sardegna.

I proventi delle eventuali vendite, riporta sempre Mergermarket, dovrebbero servire a sostenere finanziariamente le nuove acquisizioni che la società ha in mente di portare avanti, sia in Italia, che in Paesi come la Polonia o in Nord Europa. In particolare la società starebbe guardando a società specializzate nel settore siderurgico con un fatturato compreso tra i 50 e i 100 milioni di euro, oltre a essere in corsa assieme ad AncelorMittal per acquisire l’Ilva di Taranto. Su questo fronte le offerte definitive dovrebbero essere presentate il prossimo 30 giugno.

Noemi

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