BDO: l’incertezza frena mercato m&a, ma tiene l’Italia
L’incertezza politica ed economico-finanziaria influenza il mercato m&a globale nel secondo trimestre dell’anno e registra volumi ancora deboli, ma l’Italia resta uno dei teatri principali per questa attività. È quanto emerge dalla terza edizione annuale di Horizons, il report periodico sul mercato m&a a cura di BDO.
In questo clima segnato dall’insicurezza, due sono i fattori che segneranno il prossimo futuro di mergers & acquisitions: l’interesse ancora vivo degli investitori esteri per l’Italia e la costante possibilità di business offerta dal segmento consumer.
L’Italia rimane “calda” per gli investitori esteri
Nel secondo trimestre del 2017, l’Italia è stata coinvolta in diverse operazioni che hanno coinvolto settori quali chimico e manifatturiero; farmaceutico, medico e biotech.
Due delle prime dieci transazioni registrate nell’area dell’Europa Meridionale hanno riguardato obiettivi italiani: la seconda più grande acquisizione è stata quella di DentalPro da parte di BC Partners (valore: 448 milioni di dollari) mentre la nona è stata quella di Conceria Pasubio da parte di CVC Capital Partners Limited (319 milioni). Gli investimenti di private equity e l’interesse oltreoceano per gli asset italiani si confermano molto forti.
Lo scenario M&A globale rimane debole
A livello globale, il primo trimestre del 2017 è stato il più debole in termini di operazioni dal primo trimestre del 2013. Tuttavia, qualche segnale di miglioramento, nel secondo trimestre dell’anno, c’è stato: il trend decrescente nei volumi globali delle transazioni si sta progressivamente arrestando e, addirittura, quanto a volumi, nel Q2 si sono registrati degli aumenti. Il numero totale dei deal è calato a 1.736, -6,4% rispetto ai 1.847 del primo trimestre dell’anno. Il valore globale, tuttavia, è cresciuto dello 0,6% (dai 158,8 miliardi di dollari del Q1 a 159,5 miliardi nel Q2). Rispetto al 2016, un anno importante per l’M&A, il valore dei deal nel secondo trimestre 2017 rimane piuttosto basso, segno dell’incertezza che sta tirando il freno alle transazioni in tutto il mondo.
Il segmento del private equity, invece, racconta tutta un’altra storia. Si sono registrate 259 operazioni nel Q2 2017, un incremento del 10% in numero e del 25% in valore (+7,4 miliardi di dollari) rispetto al trimestre precedente. Rispetto, invece, allo stesso periodo del 2016, il numero di deal rimane stabile, ma il valore cresce del 27,5% arrivando a 34,3 miliardi di dollari – la cifra più alta registrata dal Q1 2008 ad oggi. Si osserva una certa tendenza alle grandi transazioni, con un valore medio ad operazione di ben 91,8 milioni di dollari (ancora una volta, il valore più alto registrato da Q1 2008).
Il futuro a breve-medio termine per l’M&A globale
“Stimiamo che ci siano 8.327 potenziali transazioni in corso di negoziazione attualmente nel mondo: tale cifra è causata dal fatto che molti investitori stanno rimandando la chiusura delle operazioni, segno di un comportamento cauto del mercato nei confronti dell’imperante incertezza globale dal punto di vista economico e politico – ha commentato Stefano Variano (nella foto), partner di Bdo Italia. – Alcuni dei deal più attesi, come l’acquisizione del brand di abiti da sposa Pronovias da parte del fondo di investimenti BC Partners, a cui fa capo anche il gruppo Coin, o quello dell’italiana Cloetta da parte dell’azienda tedesca delle caramelle Katjes international, sono già stati portati a termine con successo. Ci attendiamo, quindi, un autunno “caldo” per le acquisizioni internazionali”.