Intrum e Intesa chiudono l’accordo sugli npls

Intrum e Intesa Sanpaolo chiudono l’accordo firmato lo scorso 17 aprile su 10,8 miliardi di crediti deteriorati.

L’accordo, come noto, prevede la costituzione di una piattaforma di recupero crediti, Intrum Italy, detenuta al 51% dal gruppo Intrum ed al 49% da Intesa Sanpaolo, la cui governance direzionale è affidata ad Intrum e dove sono confluiti circa 600 dipendenti della Direzione Recupero Crediti di Intesa Sanpaolo e dei team operativi di leasing & Reoco. Parallelamente, è stato sottoscritto con la Banca un contratto della durata di dieci anni per la gestione delle attività di gestione e recupero dei crediti del gruppo. Prevista anche la cessione da parte di Intesa Sanpaolo di un portafoglio di NPL del valore nominale superiore a 10 miliardi ad un veicolo di cartolarizzazione, la cui componente equity è stata sottoscritta al 51% da Intrum e da Carval Investors (rispettivamente per il 41% e 10%). L’investimento effettuato da Intrum è superiore a 600 milioni di euro, come comunicato precedentemente.

“La chiusura di questo accordo permette di operare a pieno regime in Italia e non vediamo l’ora di sviluppare ulteriormente questa partnership a lungo termine di grande importanza strategica per il mercato italiano”, ha dichiarato Mikael Ericson, Presidente e CEO di Intrum.

Per Carlo Messina (nella foto), consigliere delegato di Intesa, l’accordo rappresenta un “passaggio fondamentale nella realizzazione del Piano di Impresa 2018-2021, con la riduzione di circa 11 miliardi di euro – al lordo delle rettifiche – dello stock dei crediti deteriorati, senza alcun onere per i nostri azionisti. Questa operazione, che ci ha consentito di superare già la metà dell’obiettivo di riduzione fissato dal Piano per fine 2021, si inserisce nella strategia di derisking, su cui il Gruppo si è focalizzato a partire dal 2015, in particolare con la Capital Light Bank guidata da Giovanni Gilli”.

“L’Italia è uno dei maggiori mercati per i crediti in sofferenza in Europa; grazie a questa partnership otteniamo un maggiore accesso alle opportunità di crescita offerte dal mercato” ha poi aggiunto Marc Knothe, CEO di Intrum Italy.

Per la negoziazione e finalizzazione dell’operazione, Intrum è stata assistita da Mediobanca e Goldman Sachs  nei ruoli di Financial Advisors e questi, assieme a Banca IMI come Mandated Lead Arrangers sul finanziamento del portafoglio ceduto, da Accenture nel ruolo di Advisor per l’integrazione e la componente industriale e da PwC per le tematiche contabili e fiscali. All’interno dell’operazione di cartolarizzazione, il ruolo di Master Servicer è stato affidato a Securitisation Services, società appartenente al Gruppo Banca Finint.

Noemi

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