Banca Ifis lancia un’offerta vincolante per Farbanca
Banca Ifis ha presentato ufficialmente un’offerta vincolante per l’acquisizione del 70,77% del capitale sociale di Farbanca, società detenuta da Banca Popolare di Vicenza in liquidazione. A gestire l’asta, per conto dei commissari di PopVi, è Mediobanca. Il restante 29,23% fa capo a 450 piccoli azionisti, prevalentemente farmacisti.
L’offerta di Ifis rientra in un processo di vendita travagliato. A febbraio sembrava che Farbanca fosse dovuta finire a Banca Popolare di Sondrio, che aveva offerto 30 milioni per la quota in vendita, il 70,77% , ma poi la cessione era saltata.
Farbanca è in realtà in vendita dal 2017 e nel 2018 era stata ceduta alla cinese CEFC China Energy Company ma anche in questo caso la transazione era saltata per questioni di Cefc e i commissari avevano dovuto rimettere sul mercato la società.
Ora l’offerta di Ifis, alla quale dovrebbero affiancarsi, stando a indiscrezioni, anche quelle dell’hedge fund Elliot e di Prima Lending, la spac lanciata nel 2018 da Fabrizio Viola, già amministratore delegato di Banca Popolare di Vicenza e Mps, assieme agli avvocati d’affari Gregorio Gitti e Carlo Andrea Bruno, e John Derek Vago, ex banchiere di Nomura.
L’offerta, ha spiegato Ifis, ha validità 90 giorni ed è subordinata al rilascio delle necessarie autorizzazioni. “L’iniziativa si inquadra nell’ambito del percorso di crescita del nostro gruppo, caratterizzato dal costante rafforzamento della presenza nei mercati di riferimento”, spiega Luciano Colombini (nella foto), amministratore delegato di Banca Ifis, per il quale “la possibile acquisizione di Farbanca rappresenta un’opportunità per la banca di consolidare la posizione di leadership nel settore, grazie anche alle potenziali sinergie a livello di Gruppo con Credifarma”.
Farbanca, fondata nel 1997, ha chiuso il 2019 con un utile netto di 4,1 milioni di euro e crediti verso la clientela pari a circa 598 milioni di euro. Al 31 dicembre 2019 il patrimonio netto è di 65,5 milioni di euro, il CET1 è pari al 16% e le attività ponderate per il rischio (RWA) sono di 409,9 milioni di euro.