Al via il buy back delle regioni da 5,6 miliardi

È un buy back da 5,6 miliardi di euro quello avviato da Campania (Ba1, stabile), Lazio (Ba2, stabile), Liguria (Baa2, stabile), Lombardia (Baa1, stabile) Marche (nr.) e Puglia (Baa2, stabile), nella giornata del 26 novembre 2015. Una cifra importante anche se minore rispetto a quanto era stato previsto inizialmente, 7,8 miliardi.

Ora le regioni potranno ristrutturare le loro obbligazioni in euro e in dollari a condizione che abbiano una vita residua pari o superiore ai 5 anni e con un valore nominale dei titoli in circolazione superiore ai 250 milioni di euro e si sono impegnate a riacquistare quello che verrà consegnato dagli investitori istituzionali e retail, che per queste operazioni si aggira circa attorno al 30%, secondo quanto riferito da alcune fonti.

Per agevolare la transazione ed evitare il fallimento dell’operazione come successe lo scorso anno, il Tesoro, che intende chiudere il deal entro l’anno, ha messo sul piatto 543 milioni di euro come contributo al riacquisto anche da parte del ministero stesso a valere sulle relative disponibilità. Anche se quest’anno gli operatori sembrano essere più ottimisti considerando che le condizioni del mercato sono migliorate.

Nell’operazionei dealer managers sono Barclays Bank PLC, BNP Paribas, London Branch, Citigroup Global Markets Limited e Deutsche Bank AG mentre Lucid è tender agent.

Se le Regioni riusciranno a portare a termine l’operazione, il Mef ha garantito un finanziamento per riacquistare i bond sul mercato attraverso l’erogazione di un mutuo a 30 anni al tasso di riferimento del BTp a 30 anni. Il che significa per le Regioni un risparmio in conto capitale dal momento che le cedole vanno da un minimo del 4,65% fino al 6,26 per cento.

Noemi

SHARE