Women in Finance, al via la II edizione del premio per le donne della finanza
Negli ultimi anni, il mondo della finanza ha iniziato a fare i conti con il fatto che all’interno del settore la diversità è poca e le discriminazioni sono all’ordine del giorno. Le istituzioni finanziarie hanno cambiato mentalità e ora sempre più realtà si stanno ponendo, almeno sulla carta, l’obiettivo di incrementare la presenza di donne nel proprio management e di ridurre i gap retributivi. Un passo avanti verso un maggiore riconoscimento di tutti i professionisti, a prescindere da quale sia il loro sesso, la loro età o la loro etnia.
È proprio con questo spirito che l’Ambasciata britannica a Roma ha creato il premio “Women in finance“, un riconoscimento dedicato alle donne che lavorano nel settore dei servizi finanziari nato nel Regno Unito ed esportato anche in Italia per la prima volta lo scorso anno (leggi la notizia delle vincitrici su Financecommunity). Il premio, alla seconda edizione, è promosso dall’ambasciatore britannico a Roma, Jill Morris, insieme a Borsa Italiana e lo studio Freshfields e vede come media partner Financecommunity e La27Ora del Corriere della sera.
Parte dunque oggi il bando per la seconda edizione: le candidature devono essere presentate entro il 7 febbraio sul sito del governo britannico e la premiazione si svolgerà il 7 marzo a Milano presso la sede della Borsa. Sei le categorie previste, quattro già presenti lo scorso anno (Cfo, Asset manager, Banker, e Champion of diversity employer dell’anno), a cui si sono aggiunte Insurer e Woman in FinTech dell’anno.
Perché candidarsi? Silvana Chilelli, responsabile investimenti alternativi per Intesa Sanpaolo Vita, spiega al Corriere della sera di essersi proposta perché il premio, a suo avviso, ha due obiettivi: aumentare la consapevolezza della parità di genere e migliorare la percezione della finanza per le donne: “Le giovani spesso hanno un’idea negativa, temono che lavorare in questo settore impedisca di avere una famiglia, dei figli. Abbiamo dimostrato il contrario”. Un percorso, aggiunge, che è stato sostenuto dai manager della banca, recentemente inserita nel gender equality index di Bloomberg.
La giuria, oltre a Morris, è composta da Magda Bianco (Banca d’Italia), Grazie Bonante (Lener&Partners), Marina Brogi (Università La Sapienza), Luca Capone (Freshfiels Bruckhaus Deringer), Roberta D’Apice (ASsogestioni), Carmine Di Noia (Consob), Marina Famiglietti (Borsa Italiana), Maria Bianca Farina (Ania), Anna Lambiase (Vedo Green), Francesca Palisi (Abi), Alessandra Perrazzelli (A2A), Barbara Stefanelli (Corriere della Sera) e Paola Subacchi (Università di Bologna).