Azimut ed Electa lanciano il fondo per le Spac Ipo Club

Si chiama Ipo Club ed è la nuova iniziativa dedicata alle piccole e medie imprese lanciata ufficialmente dal Gruppo Azimut, asset manager guidato da Pietro Giuliani (nella foto a sx), assieme con Electa, advisory firm indipendente fondata da Simone Strocchi (nella foto a dx).

Si tratta di un fondo chiuso che investirà prevalentemente in pre-booking company, o Spac, ossia veicoli di investimento costituiti per convogliare il capitale di investitori nell’acquisizione di quote di capitale di società target da quotare in Borsa. Ipo Club, lanciato oggi 2 maggio in conferenza stampa, ha l’obiettivo di raccogliere 150 milioni di euro a chiamata e l’idea ha già attirato l’interesse di “clienti sia privati che istituzionali”, ha detto Paolo Martini, direttore commerciale di Azimut.

Nel dettaglio, Ipo Club sarà il principale investitore, con il 30% del capitale totale, delle pre-booking company costituite, mentre il restante 70% sarà raccolto tra gli investitori qualificati di volta in volta interessati alle singole operazioni. Il ticket di investimento è di 500 mila euro e la durata è pari a massimo 7 anni, per un rendimento “ambizioso” del 10% all’anno.

Advisor e promotori dei deal saranno i team di Electa e della società di advisory dell’asset manager Azimut Global Counseling, guidata da Giancarlo Maestrini, i quali si occuperanno della selezione di aziende eccellenti di diversi settori e nella negoziazione e strutturazione delle operazioni di investimento e pre-Ipo. 

L’obiettivo del fondo è creare una “leva di equity” che metta al servizio dell’imprenditorialità italiana oltre 450 milioni di euro e che “consenta di alimentare e replicare in modo seriale il modello di successo delle pre-booking company “Ipo Challenger” e delle Spac, facilitando la realizzazione di un ciclo serrato di operazioni di pre-booking focalizzate sulla media impresa italiana di valore”, spiega Strocchi. A oggi sono nove le spac in circolazione, che hanno raccolto oltre 900 milioni di euro.  

Gli investitori potranno investire direttamente in Ipo club, delegando le proposte ai team di advisor e optando per una diversificazione del portafoglio, oppure, in alternativa, scegliere di orientare il proprio investimento direttamente nelle singole società target.

In Italia  esistono 30 mila aziende con fatturato tra 10 milioni e 300 milioni di euro, molte delle quali caratterizzate da eccellente posizionamento competitivo, profittabilità e crescita. Queste, spiega Martini, rappresentano il 60% del Pil italiano e solo il 5% del totale quotabile è quotato.

Per Azimut, che ha anticipato il dato della raccolta netta di aprile, pari a un miliardo di euro, mentre il risultato netto del primo trimestre sarà penalizzato da commissioni di performance pressoché nulle, complici le turbolenze dei mercati di inizio anno, l’impegno nell’iniziativa rientra nel programma Libera Impresa attraverso il quale il gruppo ha raccolto 250 milioni e investito 100 milioni in 155 società di medie dimensioni, delle quali 130 startup. 

 

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