Equita in Borsa a tre euro per azione. Bookrunner è Mediobanca

Equita è pronta allo sbarco in Borsa. La società guidata da Francesco Perilli (nella foto), attiva nel brokeraggio, nell’investment banking e nell’alternative asset management, ha approvato i termini della quotazione all’Aim di Borsa Italiana con un’offerta mista di aumento di capitale, vendita di azioni da parte dei soci storici e vendita di azioni proprie della società.

Bookrunner dell’operazione è Mediobanca, che agisce con un team guidato da Francesco Spila.

Nel dettaglio, l’offerta riguarderà il 31,2% del capitale sociale (post aumento) ma solo il 29,1% dei diritti di voto, perché una parte delle azioni dei manager-fondatori del gruppo sono con diritto di voto doppio (e non quotate). L’intervallo di valorizzazione indicativo delle azioni è stato fissato tra 2,40 e 3,10 euro per azione le 15,58 milioni di azioni ordinarie, delle quali 4,6 milioni di nuova emissione, 3,3 milioni azioni proprie vendute dalla società e 7,7 milioni vendute dal management, pari al 25% delle Azioni totali dallo stesso detenute

Le risorse raccolte dalla società a sostegno dello sviluppo rappresentano dunque il 50,6% dei proventi dell’offerta pari a 18,9 milioni sulla base del prezzo minimo di offerta e a 24,5 milioni sulla base del prezzo massimo, mentre la capitalizzazione di mercato di Equita, al netto delle azioni proprie detenute post offerta, è pari a 108,3 milioni in base al prezzo minimo di offerta e comprensiva delle risorse raccolte dalla Società pari a 18,9 milioni, e a 139,8 milioni in base al prezzo massimo di offerta comprensiva delle risorse raccolte pari a 24,5 milioni. Pertanto, la valutazione pre-money della società (al netto delle azioni proprie,9,8% della società post offerta), sulla base del prezzo minimo di offerta è compresa tra gli 89,3 e i 115,4 milioni. Tutte risorse utilizzabili in particolare nell’ambito di operazioni di crescita del gruppo per linee esterne. 

L’idea è infatti quella di portare avanti acquisizioni soprattutto nell’alternative asset management, come una sgr, dove la soceità si è attivata nell’ultimo anno lanciato un fondo di private debt prima e una spac poi.

Nell’ambito della Ipo, il calendario prevede l’avvio del collocamento lunedì 13 novembre mentre l’esordio al listino è stato fissato per il 23 novembre. Se tutto va per il meglio, il gruppo intende passare al segmento Star già nel 2018.

Prima dell’avvio del processo, il nucleo storico dei 20 professionisti che guidano Equita – capitanati dal presidente Francesco Perilli e dall’amministratore delegato Andrea Vismara – eserciteranno l’opzione call su un pacchetto pari al 10% (pre aumento di capitale) di proprietà di Alessandro Profumo. L’attuale ad di Leonardo (che ha lasciato le cariche e alleggerito moltissimo la sua posizione, nel momento della nomina ai vertici del gruppo della Difesa) manterrà post quotazione un pacchetto pari al 5%. I suoi titoli, in base agli accordi parasociali preesistenti, verranno pagati 1,2 euro, la metà della valutazione minima prevista per la quotazione.

Equita ha registrato nel primo semestre 2017 un utile netto consolidato pari a 4,5 milioni di euro, in crescita del 22,8% rispetto al 2016, incluso l’utile di pertinenza di terzi mentre la crescita dei ricavi nei primi nove mesi è stata pari al 14%, a 36,6 milioni di euro. Il cda ha deliberato di proporre proporre all’assemblea la distribuzione di un dividendo di 0,20 euro per azione.

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