La Aston Martin, partecipata da Investindustrial, conferma l’Ipo
Aston Martin, la casa automobilistica resa famosa dai film di James Bond, conferma le voci dello sbarco alla Borsa di Londra, la London Stock Exchange, possibile già anche prima della Brexit.
Il gruppo, di cui il 30% è in mano all’Investindustrial di Andrea Bonomi (nella foto), punta a una quotazione di 5 miliardi di sterline (5,5 miliardi di euro) con un flottante minimo del 25% (circa un miliardo di azioni). Altri azionisti sono Investment Dar e Adeem Investment, due società del Kuwait, che cederebbero una parte della loro quota assieme a Bonomi, e il gruppo tedesco Daimler che detiene il 4,9% delle quote e dovbrebbe invece mantenere la sua quota.
I dettagli di questa operazione, ha spiegato il gruppo in una nota, verranno svelati al mercato e agli investitori il prossimo 20 settembre. Quanto ai tempi, la quotazione dovrebbe avvenire entro fine anno prima che Londra decida di portare a termine la Brexit, con o senza accordo con l’Unione Europea.
Nel 2017 l’Aston Martin, fondata nel era tornata al profitto dopo tre anni di ristrutturazione aziendale sotto la guida del ceo Andy Palmer, proveniente dalla Nissan: nell’ultima semestrale i ricavi hanno raggiunto 444,9 milioni di sterline, in aumento dell’8% rispetto a inizio anno, mentre i guadagni netti ammontano a 105,9 milioni. Risorse che serviranno per attuare gli investimenti pianificati nella produzione di auto elettriche e per raddoppiare l’attuale produzione di vetture di lusso fino a raggiungere le 14mila all’anno. Il prossimo anno verrà lanciato sul mercato un nuovo modello di suv.