Ipo Garofalo Health Care, domanda 3 volte l’offerta a 3,34 euro

Garofalo Health Care fa il tutto esaurito nella sua offerta pubblica iniziale destinata alla quotazione a Piazza Affari.

Il gruppo romano, titolare di 18 strutture sanitarie in sei regioni italiane, ha infatti registrato una domanda superiore di 3 volte al quantitativo di azioni offerte anche se a un prezzo nella parte bassa della forchetta, pari a 3,34 euro (il massimo era 3,67 euro). La capitalizzazione della società è dunque pari a 267 milioni.

Garofalo, che assegnerà 30,3 milioni di azioni a 35 investitori qualificati italiani e altrettante a 34 investitori istituzionali esteri, ha confermato lo sbarco sulla Borsa di Milano per venerdì 9 novembre prossimo.  L’operazione sarà tutta in aumento di capitale e coprirà fino al 30% del gruppo, flottante generato da un’offerta rivolta esclusivamente a istituzionali italiani e stranieri di ottimo livello. Fra questi c’è l’anchor investor Peninsula Capital, il fondo estero guidato in Italia da Nicola Colavito che investirà 27,3 milioni.

I proventi dell’operazione si attestano a circa 64,5 milioni senza includere l’eventuale esercizio dell’opzione greenshoe e sono finalizzati alla crescita, anche per linee esterne.

Il gruppo Garofalo ha superato ricavi da 150 milioni di euro lo scorso anno con un ebitda da 27 milioni. Garofalo potrebbe essere valutata 8-9 volte quest’ultimo indicatore e quindi oltre 200 milioni di euro circa.

Credit Suisse, con un team guidato da Paolo Celesia, ed Equita Sim agiscono in qualità di joint global coordinator e joint bookrunner. Equita SIM agisce anche in qualità di Sponsor mentre Lazard, a lavoro con Massimo Pappone (nella foto), Alessandro Foschi, Lorenzo Ruggeri e Giorgio Passerini, agisce in qualità di advisor finanziario della società.

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