Venticinque ammissioni su Aim Italia in 2019. Interesse pmi resta alto

Da gennaio ad agosto di quest’anno Aim Italia ha registrato venticinque ammissioni, di cui ventidue ipo e tre per effetto di business combination, per una capitalizzazione totale pari a 1,7 miliardi di euro.

E’ quanto emerge dall’Osservatorio Aim di IR Top Consulting.

Il numero di ammissioni è in linea con lo stesso periodo del 2018 (furono ventisei). Quest’anno Aim ha raccolto 157 milioni di euro, di cui 30 milioni da spac. Il mercato Aim Italia capitalizza in totale 6,7 miliardi; ad oggi vede 128 società quotate, con un giro d’affari di oltre 5,9 miliardi

Nel 2019, sinora, sono approdate, tramite ipo, sul listino dedicato alla crescita delle pmi: Copernico Sim, Iervolino Entertainment, Confinvest, Farmaè, Radici Pietro Industries&Brands, Friulchem, CleanBnB, Shedir, Pharma Group, Pattern, Marzocchi Pompe, Relatech, Officina Stellare, Gibus, Eles, Sirio, AMM, CrowdFundMe, SEIF, Gear1, MAPS, Neosperience e Ilpra.

Sicit, Antares Vision e Comer Industries si sono quotate per effetto di business combination con spac.

 

La raccolta media delle ipo nel 2019 è stata pari a circa 6 milioni di euro e il flottante è stato del 23%. Le nuove quotate provengono per il 32% dalla Lombardia; a seguire Emilia Romagna (18%), Veneto (9%) e Toscana (9%).

Il 59% delle quotate si concentra in tre settori: industria (23%), tecnologia (23%) e servizi (14%); seguono finanza (18%), healthcare (18%), media (9%), moda e lusso (5%). Presentano ricavi medi pari a 26 milioni.

Dal 2009 ad oggi i capitali raccolti dalle ipo su Aim (equity) sono pari a circa 3,8 miliardi di euro, di cui, in media, il 93% provenienti da nuova emissione di titoli. Includendo le operazioni sul secondario i capitali raccolti salgono a oltre 4,5 miliardi di euro.

In media le società quotate su Aim presentano ricavi pari a 44 milioni di euro, un ebitda margin del 14%, capitali raccolti pari a 8 milioni, una capitalizzazione di 36 milioni e un flottante pari al 22% (spac escluse).

 

Anna Lambiase (nella foto), fondatore e amministratore delegato di IR Top Consulting, ritiene che “l’interesse per la quotazione da parte degli imprenditori resta molto alto perché permette di affinare i sistemi di reporting, mantenendo il controllo aziendale e fornendo un supporto sempre maggiore all’internazionalizzazione e alla crescita. Ci aspettiamo che questo trend possa proseguire per tutto il 2019, con i settori tech e industriale a catalizzare maggiormente l’interesse degli investitori”.

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