Alantra, l’inizio di una nuova decade

Il 2020 può essere considerato per tutti un anno di passaggio, di trasformazione, di cambiamento, in quanto la pandemia di Covid-19, lo sappiamo, sta stravolgendo tanti di quei paradigmi che ci è difficile a oggi immaginare bene quali saranno i contorni del mondo e della nostra vita post-coronavirus. Per Alantra, la società di origine spagnola di asset management e advisory già nota come N+1, in Italia questo cambiamento è duplice. Il 2020 non è infatti solo l’anno della pandemia ma è anche l’inizio di una nuova fase di vita della società dopo l’addio di Lorenzo Astolfi, colui che ha portato la firm nella Penisola che nel maggio scorso è entrato nelle fila di Mediobanca nel ruolo di vice chairman cib e co-head mid corporate e sponsor solutions.

Un cambio di management che è un nuovo inizio. E che coincide, quasi a sancire l’inizio di una nuova era, con il decimo compleanno della firm in Italia: finita una decade, insomma, ne inizia un’altra. In un contesto completamente diverso e con una nuova regia. La società ha infatti nominato un triumvirato di managing partner, Stefano Bellavita (nella foto), Francesco Moccagatta e Marcello Rizzo, che guideranno le attività di Alantra in Italia che includono m&a, equity capital markets, corporate broking e debt advisory. Al loro fianco, Renato Limuti continuerà a guidare il business di credit portfolio advisory.

«L’uscita di Astolfi è stato un aspetto non secondario per noi ma l’ufficio italiano è ben strutturato, siamo oltre trenta persone e da quando siamo arrivati, nel 2010, siamo cresciuti molto», commenta Bellavita in questa intervista a MAG. L’intenzione è quella di non fermare questa l’espansione in Italia che, anticipa il managing partner, passerà anche per l’apertura al business del debito: «Stiamo lavorando all’integrazione di un team già strutturato – dice Bellavita – così come facemmo due anni fa per l’equity capital markets». Il tutto consolidando la presenza nel segmento mid-cap, sia cercando attivamente opportunità o partnership strategiche nelle attività di investment banking e asset management.

Sul fronte m&a, negli ultimi due anni, Alantra è stata advisor in 27 transazioni per un volume complessivo di circa 3 miliardi tra cui la cessione di Vivaticket a Investcorp e quella di Sistemia da parte di Kkr a Mcs-Dso group, quella di L&S a Clessidra, la cessione di iGuzzini Illuminazione a AB Fagerhult. Quest’anno il team ha seguito almeno sette operazioni fra le quali, da ultimo, il passaggio di Cmc, azienda specializzata nella produzione di macchinari per il packaging, al colosso Kkr e ha affiancato fra le altre Style Capital nella vendita dei costumi Sundek a Simona Barbieri, stilista e cofondatrice del brand di moda Twinset, e al co-fondatore dell’azienda Tiziano Sgarbi.

Quanto all’ecm, il team italiano di sette persone, guidate da Bellavita, è stato advisor fra le altre cose nell’Ipo di Sanlorenzo Yacht a fine dicembre mentre ha assistito l’emittente nella business combination tra Franchi Umberto Marmi e The Spac, la Special purpose acquisition company promossa dagli imprenditori Marco Galateri di Genola e Vitaliano Borromeo-Arese Borromeo con l’avvocato Giovanni Lega, e le ipo di Industrie Chimiche Forestali e Tecma Solutions fra le altre.

«Seguiamo le piccole e medie imprese in tutto ciò che fanno, abbiamo una ricerca che segue circa 30 società quotate italiane con assiduità mentre le attività di corporate broking supportano circa una decina di medie imprese italiane promuovendole sia con gli investitori italiani sia con gli investitori esteri», aggiunge il managing partner.

Bellavita, come è andata la riorganizzazione?
Bene, ora siamo tre managing partner a guidare la struttura e tutte e tre siamo coinvolti nell’attività della società con l’idea di continuare a crescere come abbiamo fatto negli ultimi dieci anni.

 

Come?
Incrementando massa critica in Italia, innanzitutto come numero di risorse, che puntiamo a raddoppiare in tre o quattro anni senza escludere acquisizioni di team già consolidati.

 

In che area di attività?
Vogliamo puntare sul debito, quindi debt advisory, restructuring e debt capital markets, con focus su bond di dimensioni dai 50 ai 100 milioni di euro da realizzare con uno o due investitori istituzionali stranieri. Stiamo guardando a diverse situazioni, sarà difficile concludere qualcosa prima di 12 -18 mesi ma è sicuramente un’area in cui vogliamo crescere così come sull’equity, dove due anni fa abbiamo integrato il team proveniente da Intermonte…

 

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