Risparmio gestito, brusca frenata nel secondo trimestre 2018

Frena l’industria del risparmio gestito nel secondo trimestre di quest’anno, con una raccolta netta negativa per 5 miliardi di euro contro +14,7 miliardi nei primi tre mesi dell’anno.

Come emerge dalla consueta mappa di Assogestioni, dall’inizio del 2018 il saldo netto dei flussi si ferma a +9,8 miliardi e il patrimonio gestito a fine giugno è sceso a 2.067 miliardi dai 2084 miliardi di fine marzo. Lo scorso anno il secondo trimestre si era concluso con una raccolta netta di +29 miliardi, che seguivano i quasi +28 miliardi del primo, portando il totale dei primi sei mesi del 2017 a quasi 57 miliardi mentre il patrimonio a fine giugno 2017 era di 2.013 miliardi.

Tornando al secondo trimestre 2018, per le gestioni collettive il saldo di raccolta è positivo, ma nettamente inferiore ai tre mesi precedenti: +884 milioni contro +9,7 miliardi, a un totale di 10,6 miliardi da inizio anno. I fondi aperti segnano +1,1 miliardi, dopo +8,9 miliardi, mentre i fondi chiusi registrano deflussi per 208 milioni, dopo +807 milioni.

Bilancio nettamente negativo per le gestioni di portafoglio, con una raccolta netta di -5,8 miliardi contro +5 miliardi nel primo trimestre e in sei mesi il saldo è pari a -817 milioni. Per le gestioni di patrimoni previdenziali la raccolta netta è di 683 milioni –  dopo  i 2,3 miliardi scorsi – e per le gestioni di prodotti assicurativi il saldo è negativo per 2,75 miliardi dopo +2,77 miliardi (il che riduce a 17 milioni i flussi netti dell’anno).

Tipi di fondi

Quanto alla tipologia dei fondi, i responsabili del risultato negativo sono gli obbligazionari, oggetto di una fuga da parte degli investitori: il trimestre si chiude a -8,7 miliardi, dopo i -4,9 miliardi dei primi tre mesi e da inizio anno i deflussi toccano 13,6 miliardi.

Dall’altro lato i bilanciati continuano a ricevere un buon apprezzamento dai risparmiatori, con un saldo di raccolta di +3,1 miliardi del trimestre che segue i +4,6 miliardi dei primi tre mesi dell’anno a un totale nei primi sei mesi dell’anno di 7,7 miliardi, mentre i flessibili, pur perdendo smalto rispetto al primo trimestre con +2,9 miliardi dopo +9,3 miliardi, raccolgono complessivi 12,1 miliardi in sei mesi. Positivi anche i fondi azionari con +184 milioni (ma dopo +2,9 miliardi) e portano la raccolta netta da inizio anno a +3,1 miliardi.

Sotto il profilo del patrimonio, in base alla mappa trimestrale di Assogestioni, i fondi aperti a fine giugno totalizzano 1.005 miliardi, uno in meno rispetto a tre mesi prima e rappresentano il 48,6% delle masse gestite (48,3% a marzo).

I fondi chiusi salgono poi a 54,5 miliardi (2,6% del totale) da 52,7 miliardi. Per le gestioni di portafoglio, il patrimonio scende a 1.007 miliardi (48,7% del totale) da 1.025 miliardi (49,2%), risentendo in particolare del calo delle masse della gestione di prodotti assicurativi (701 mld da 717,7 mld). Tra i fondi, gli obbligazionari mantengono il primo posto per gestito, ma con un patrimonio diminuito a 387 miliardi (38,5% del totale) dai 400 miliardi di marzo (39,8%).

I gestori

Passando alla performance dei principali gestori nel secondo trimestre, stando al report dell’associazione di settore, la raccolta netta è negativa per Generali, a – 723,7 milioni, con masse gestite per 475,8 miliardi (23,7% del totale).

Il gruppo Intesa Sanpaolo ha registrato nei tre mesi a giugno un saldo netto dei flussi di 294,6 milioni (Eurizon +319 milioni e Fideuram -24,4 milioni), con masse gestite per 395,5 milioni (19,7%).

Amundi registra sottoscrizioni nette per 875,5 milioni e un patrimonio di 204,3 miliardi (10,2%). Negativa Anima Holding, il cui saldo di raccolta è di -822 milioni, con masse per 92,5 miliardi (4,6%) mentre le Poste Italiane si distinguono con +5,5 miliardi, frutto dei +5,8 miliardi dalle gestioni di prodotti assicurative (con -210 mln dai fondi aperti), con un patrimonio di 86,4 miliardi (4,3%).

Blackrock Investment, che non comunica la raccolta mensile, ha un gestito di 73,4 miliardi (3,7%) mentre invece Ubi Banca, numero sette del risparmio gestito, in tre mesi ha raccolto 471,7 milioni (masse a 59,6 mld, 3% del settore). Il gruppo Mediolanum segna poi un saldo netto di raccolta di +253,1 milioni e un patrimonio di 48,3 miliardi (2,4%). Per Allianz la raccolta netta del trimestre risulta di -220 milioni e per il gruppo Azimut, che chiude la “Top 10” dei gestori, di -432,3 milioni.

Tra gli altri gruppi, Axa Im si distingue con +2,7 miliardi, JP Morgan con +1,1 miliardi e Morgan Stanley con +1,07 miliardi. Per il gruppo Bnp Paribas le statistiche Assogestioni riportano -6,4 miliardi, deflusso che per il gruppo francese è collegato a un mandato di un cliente assicurativo gestito sin dal 2010 ed è avvenuto per una scelta strategica ‘non legata alla performance’.

Infine, Credem precisa che i -3,5 miliardi censiti da Assogestioni si riferiscono a un trasferimento infragruppo, con il passaggio del mandato delle gestioni separate vita da Euromobiliare Am Sgr a Credemvita e che quindi il fenomeno non è collegato a disinvestimenti della clientela.

Noemi

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