Private equity in fila per il caffè di N&W Global Vending

Il caffè italiano piace ed è conosciuto in tutto il mondo, e non solo al bar. Dalla messa in vendita lo scorso aprile, sarebbero diversi, infatti, i fondi interessati ad acquisire il gruppo N&W Global Vending, numero uno in Europa nelle macchine per caffè per bar e ristoranti e nei distributori automatici di bevande e snack. La società è ora in mano all’investment company di Nemir Kirdar, Investcorp, ed Equistone, cioè l’ex private equity di Barclays.

A metà giugno l’advisor Goldman Sachs e i soci dovrebbero ricevere le offerte vincolanti dai pretendenti che fin qui hanno manifestato interesse al gruppo del Bahrain, che segue il dossier con il capo degli investimenti in Europa, Hazem Ben-Gacem

Fra i fondi che avrebbero dimostrato interesse a N&W ci sarebbe la multinazionale elvetica delle apparecchiature per cucine e delle macchine per caffè, Franke, i fondi Bc partners, Apax e Pa e anche la Aea, il private equity American European Associates fondato negli anni Sessanta dalle famiglie Rockefeller, Mellon, Dilworth e Warburg.

N&W resta dunque un asset ghiotto per molti private equity, con i suoi 330 milioni di ricavi, e 400mila macchine vendute ogni anno N&W per il 40% del mercato europeo. Tuttavia resta da risolvere il problema debito che grava sul gruppo. Circa 600 milioni,  9,1 volte l’ebitda di 67 milioni registrato a fine dicembre, con Intesa Sanpaolo, Barclays, SocGen, Natixis, Bnp Paribas, Crédit agricole e Ikb, e in scadenza a novembre. 

 

 

 

 

 

Noemi

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