Il club deal Astraco acquista Panini Durini, K Finance è advisor
Panini Durini, affiancata da K Finance, apre il proprio capitale al club deal organizzato e strutturato da Astraco, fondata e guidata dal gennaio 2018 dall’ex Arcadia sgr Nino Dell’Arte.
Nel dettaglio, Pancioc, la società che gestisce la catena di lunch bar tavola fredda, ha ceduto una quota di maggioranza di Panini Durini a una società veicolo ad hoc costituita e capitalizzata da Astraco.
La Due Diligence finanziaria è stata completata da Deloitte Transaction Services con il partner Luca Zesi. Riello Investimenti Partners sgr con un team guidato da Luigi Terranova e Alberto Lampertico, ha co-investito, attraverso uno strumento di debito mezzanino,
Gli azionisti di Pancioc sono stati assistiti dall’advisor finanziario K Finance, partner di Clairfield International, con il partner Filippo Guicciardi (nella foto in alto), il director Maximiliano Turelli e l’analista Beatrice Reggiori.
Panini Durini, fondata nel 2011 con il primo lunch bar dal format innovativo e dal concept italiano, conta oggi 14 punti vendita localizzati nelle aree centrali e più strategiche di Milano ed altri 3 all’interno di centri commerciali. La società ha riscontrato un notevole successo sulla piazza milanese e ha registrato un fatturato di 9,5 milioni di euro nel 2017. Nel 2018 la stima di fatturato è di 11 milioni.

I venditori hanno re-investito nella società e nel complesso, spiega Dell’Arte a financecommunity.it, «sono 11 le famiglie imprenditoriali che hanno investito nell’azienda e che collaboreranno attivamente per lo sviluppo di Panini Durini» Questa, aggiunge, «è una nostra particolarità, ovvero riunire imprenditori che contribuiscano attivamente negli investimenti». In questo contesto, Panini Durini sarà guidata da un nuovo amministratore delegato, Domenico Mazzeo, investitore del club deale manager nel settore food retail, con alle spalle numerose esperienze tra le quali Obicà.
L’obiettivo, aggiunge Dell’Arte, che diventa presidente di Panini Durini, è di «raddoppiare il fatturato entro i prossimi tre anni» attraverso «l’ampliamento del network in questo periodo di tempo di oltre 20-25 nuovi punti vendita in Italia, quindi oltre Milano, e all’estero». Una meta per Dell’Arte raggiungibile considerando le caratteristiche di business di Panini Durini, cioè «la solidità, il posizionamento di mercato e il focus in termini di operations», sottolinea, «Panini Durini è un vero e proprio progetto industriale ed è estremamente scalabile, per questo abbiamo deciso di investire». Per il futuro non è esclusa la possibilità di quotare la società in Borsa nel prossimo futuro considerando il tipo di business consumer che, spiega Dell’Arte, «sono sicuro sarà apprezzato dal mercato quando sarà il momento».
Si tratta del primo progetto dal lancio di Astraco a gennaio e il team, composto oltre che da Dell’Arte anche dai due partner Bernardo Calculli e Nicola Avi, è già a lavoro nella ricerca di un secondo target da acquisire, auspicabilmente, entro l’anno. «Ci stiamo lavorando – aggiunge Dell’Arte – la nostra idea è di rendere scalabile il nostro modello di business, ovvero quello di investire in aziende da gestire in ottica industriale e come un private equity ma senza vincoli di tempo o focus su specifici settori. Dove investiremo dipenderà dalle competenze che avremmo internamente e quindi dal contributo dei nostri investitori, oltre a quelle del nostro team».