Chequers Capital compra i bottoni Riri. Tutti gli advisor

Il private equity Chequers Capital si aggiudica all’asta Riri, produttore di bottoni e delle cerniere utilizzate dai più prestigiosi nomi della moda internazionale con sede a Mendrisio.

A vendere è il fondo olandese Gilde Buyout Partners, mentre il management del gruppo reinvestirà per una minoranza.

Nell’operazione Alantra, con un team crossborder composto da Lorenzo Astolfi (Managing Partner, Italy), Wolfram Schmerl (Managing Partner, Germany) e Christoph Handrup (Managing Director) ha agito come advisor finanziario di riri e dei suoi azionisti.

Lazard e Fineurop Soditic hanno affiancato Chequers Capital. Per Lazard hanno lavorato Michele Marocchino (nella foto), Edoardo Schiavina, Lorenzo Evangelista, Carlo GallovichAndrea Motori. Il Team di Fineurop Soditic che ha seguito l’operazione, in qualità di advisor finanziario dell’acquirente, è composto da Germano Palumbo (Partner), Pietro Antonio Nardella (Associate) e Martina Zanellato.

L’asta era stata avviata a settembre e vi hanno partecipato, oltre a Chequers, anche altri nomi noti del private equity mid-market europeo, come Investindustrial, Equistone, L-Catterton Clessidra.

Il gruppo riri è nato dall’unione, a opera di Sofipa sgr nel 2006, di tre diverse aziende, la padovana Cobrax, la bresciana Meras e la ticinese riri (fondata nel 1936), dando così vita a un gruppo dotato di quattro stabilimenti produttivi. Nell’ottobre 2014, la società è poi stata acquisita da Gilde tramite il veicolo di diritto svizzero Runway acquisition company II ag.

Il gruppo, guidato dal ceo Renato Usoni, produce bottoni e cerniere per abbigliamento di fascia alta tramite i suoi tre marchi riri (cerniere pre-tranciate in metallo e pressofuse in plastica e zinco), Meras (cerniere in nylon e in metallo tranciato ) e Cobrax (bottoni). Il gruppo, con  clienti del calibro di Gucci, Prada, Nike e Reebok, ha chiuso il 2017 con 92 milioni di euro di ricavi nel 2017 e circa 20 milioni di ebitda.

 

 

 

 

Noemi

SHARE