Tip, focus su partecipate. Da decisori assistenzialismo. Rischio equity pubblico

Tamburi Investment Partners (Tip) nei prossimi mesi resterà focalizzata sulle partecipazioni in portafoglio.

E’ il messaggio principale che emerge dalla lettera agli azionisti firmata dal fondatore e amministratore delegato dell’investment company e merchant bank, Giovanni Tamburi (nella foto).

Un documento che trasuda rabbia e rassegnazione nei confronti dei “decisori”, perché il momento storico sarebbe favorevole, come mai prima d’ora, ad aggregazioni fra imprese, ma “si nota – in quasi tutti – una propensione più all’assistenzialismo che a volersi responsabilizzare; imprenditori, lavoratori e professionisti in primis”.

Non mancano, nelle parole di Tamburi, critiche a quei rappresentanti delle imprese che preferiscono non criticare i provvedimenti governativi per non perdere sovvenzioni e misure assistenziali.

Analizzando le partecipate, il banker esprime particolare rabbia per la situazione del turismo, comparto in cui opera Alpitour: “Da sempre il settore non è mai riuscito a farsi ascoltare, a livello di sistema, come avrebbe meritato, per cui una parte della colpa è anche degli operatori che, frammentati e spesso anche distratti da priorità di bassa bottega, non riescono ad incidere. Dall’altra anche il governo evidentemente preferisce rincorrere improbabili soluzioni fair su dossier come Alitalia, Ilva o anche su Whirlpool, piuttosto che affrontare seriamente un settore che ha dato e darà comunque introiti, indotti e ritorni rilevantissimi per tanti”.

Nel portafoglio di Tip spicca, in negativo, Hugo Boss, che Tamburi definisce “pecora nera… In questo periodo ci sono state le dimissioni del ceo – Mark Langer – il maggior responsabile dell’andamento della società e del rapporto con gli investitori negli ultimi anni”, si legge.

“Passata in rassegna la situazione delle principali partecipate”, conclude Tamburi, “si
dovrebbero ancor meglio comprendere le ragioni per le quali preferiamo – per un po’ di tempo – concentrare l’attenzione sul rafforzamento delle stesse, piuttosto che avviare nuove acquisizioni. Continuiamo però ad analizzare dossier e a cercare di individuare
formule societarie ancor più adatte ad un periodo storico in cui le operazioni possibili possono essere diverse da quanto riscontrato nel passato”.

La lettera del numero uno di Tip si chiude paventando il rischio “dell’invasione di equity pubblico o parapubblico”. E se guardiamo al ruolo che cresce in modo esponenziale di Cdp – vedi anche l’ultima partita Aspi – non si può che concordare con Tamburi.

Noemi

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