ENI CON LAZARD PER I DEBITI DI SAIPEM

Il compito di valutare e decidere sul futuro di Saipem, Claudio Descalzi (nella foto), ad di Eni, lo affida a Lazard. La prima fase del riassetto, prevede infatti che venga rifinanziato il debito di Saipem. Le passività a fine 2013 hanno raggiunto i 4,2 miliardi di euro, oltre il 90% con la controllante. L'autonomia finanziaria è propedeutica alla cessione del 43% ora nelle mani di Eni, per questo Lazard dovrebbe replicare quanto fatto con Snam per il rifinanziamento. Ovvero incaricare un pool di banche in sostituzione di Eni per coprire 3-4 miliardi, poi rimpiazzati da bond. Per quanto riguarda i soci, il mandato di trovarli è al momento nelle mani di Credi Suisse. Nel frattempo, la rosa dei compratori sembra ben chiara fin dall’inizio. C’e’ il colosso russo Rosneft, la norvegese Subsea7 e un colosso petrolifero cinese, il cui nome finora non e’ mai trapelato, che avrebbe inviato a Eni una lettera manifestando il suo interesse.

Noemi

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