Banca Etica, quando capire la crisi finanziaria è un gioco
Il 15 settembre 2008 venne annunciato ufficialmente il default di Lehman Brothers, una delle principali banche statunitensi, rimasta schiacciata sotto il peso degli investimenti in derivati e in particolare dei mutui subprime.
Un momento simbolico che però ha scatenato una reazione a catena in tutto il globo, facendo perdere molti denari al sistema finanziario mondiale e in questo soprattutto al settore bancario e dando il via a una delle crisi economiche e sociali più gravi dal Dopoguerra.
Cosa abbiamo imparato da allora come cittadini e risparmiatori, come collettività e istituzioni? Quanto ne sappiamo oggi di investimenti, economia e finanza? Per aiutare a rispondere a queste domande, Banca Etica ha proposto un’iniziativa provocatoria.
Dal 12 al 14 settembre l’istituto realizzerà un’installazione in Piazza Affari, sede della Borsa di Milano: intorno al dito medio di Cattelan apparirà un grande tabellone da gioco, il Borsopoly (dal gioco da tavolo Monopoly) per ripercorrere questi dieci anni e invitare le persone a informarsi, ad agire e a conoscere la crescita positiva della finanza etica.
I partecipanti potranno sfidare gli amici: vince chi arriva prima all’ultima casella!
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“Tra gli obiettivi di Banca Etica c’è l’educazione critica alla finanza”, spiega il presidente, Ugo Biggeri. “Il gioco è un mezzo efficace per affrontare argomenti che a prima vista sembrano complessi. Da prima della crisi Banca Etica chiede nuove regole su derivati, paradisi fiscali e tobin tax: purtroppo anche dopo la tempesta perfetta queste regole ancora non sono state varate”.
L’appuntamento per l’inaugurazione di Borsopoly è a partire da oggi mercoledì 12 settembre. Si continuerà a giocare anche giovedì 13 e venerdì 14 dalle 10.30 alle 19.30, sempre in Piazza Affari.
Il gioco sarà scaricabile anche in formato digitale dal sito bancaetica.it.
Finanza etica e sostenibile, l’impegno europeo
L’obiettivo del gruppo è contribuire all’analisi delle soluzioni messe in campo in questi anni e rilanciare alcune proposte che il movimento per la finanza etica da tempo propone per contrastare fenomeni e comportamenti che potrebbero innescare nuove crisi e per promuovere una finanza al servizio dell’economia reale e di uno sviluppo solidale e sostenibile.
Dallo scoppio della crisi a oggi la finanza etica e sostenibile è cresciuta di molto e ha anche conquistato l’attenzione delle istituzioni. Una ricerca della Fondazione Finanza Etica presentata a fine 2017 ha calcolato che la finanza etica e sostenibile vale il 5% del Pil europeo. A fine gennaio 2018, poi, il gruppo di Esperti voluto dalla Commissione UE ha individuato nella finanza etica e sostenibile uno dei pilastri che l’Unione può e deve sviluppare per rispettare gli impegni in materia di lotta ai cambiamenti climatici e gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) e ha lanciato a maggio un Action Plan europeo.
Banca Etica, insieme alle reti internazionali della finanza etica (GABV-Global Alliance for Banking on Values; Febea-Federazione europea delle banche etiche e alternative) sta monitorando il processo di attuazione del piano UE, chiedendo che il concetto di sostenibilità delle attività finanziarie non si limiti agli impatti ambientali e di doverosa riduzione delle emissioni ma includa anche una seria valutazione degli impatti sociali.
Tra gli altri temi che Banca Etica con questa iniziativa vuole portare all’attenzione ci sono anche la lotta all’evasione fiscale, che in Italia si aggirerebbe sui 130 miliardi di euro persi ogni anno, la concentrazione della ricchezza e la solidità del sistema bancario. A questo proposito, la crisi finanziaria innescata dalle banche too big to fail statunitensi ha prodotto una serie di novità normative globali che per il gruppo non sembrano in grado di prevenire simili crisi future, in particolare perché favoriscono le concentrazioni e la nascita di grandi gruppi bancari quotati in borsa a discapito della biodiversità del sistema bancario è un elemento di ricchezza e di stabilità.