Ubi banca, 124,4 milioni di utile netto nel primo semestre 2015

Dati in crescita per Ubi. Nel primo semestre 2015 la banca ha registrato un Common equity Tier1 ratio del 12,94% (era al 12,45% a fine marzo) e 124,4 milioni di utile netto, la «miglior performance dal 2008» secondo il ceo Victor Massiah (nella foto), e in crescita del 17,2% sul 2014. 

All’interno dei proventi operativi, in discesa dell’1,6% a 1,7 miliardi, si registra il calo del margine d’interesse del 6,8% a quota 847,1 milioni, bilanciato però dal progresso del 9,7% delle commissioni, a quota 699,07 milioni, con i volumi del risparmio gestito che salgono del 18,7% sui 12 mesi e i prodotti assicurativi del 13,7%.

Stabili gli oneri operativi (+0,1%, compresi i 7,3 milioni di voci straordinarie dovute all’integrazione tra Iw Bank e Ubi Private Investment), mentre tornano a crescere gli impieghi (+0,8% nel secondo trimestre) e scendono del 9,3% le rettifiche sui crediti, pari a 389,09 milioni in sei mesi. «Non stiamo ancora andando sufficientemente bene per quanto riguarda il margine di interesse – ha commentato al riguardo Massiah -: Facciamo fatica sia a sviluppare ulteriori impieghi che a mantenere i prezzi in un contesto concorrenziale particolarmente elevato». 

Durante la presentazione dei dati, Massiah ha inoltre confermato l’intenzione di assicurare il rimborso in caso di recesso (anche se non è escluso il differimento) nell’ambito del processo di trasformazione in spa, e l’introduzione del limite temporaneo del 5% al diritto di voto in assemblea per due anni previsto dalla legge di riforma. 

Nessuna decisione, invece, in merito alla possibile introduzione di un tetto permanente, mentre il gruppo sembra avere le idee chiare quando si parla di possibili fusioni o acquisizioni.

 «Non dobbiamo aggregarci, possiamo; e sceglieremo solo a condizioni che le regole siano estremamente chiare e creino valore per tutti noi», ha sottolineato il ceo.

 

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