Credit Agricole avvia il piano strategico al 2019, 625 mln di investimenti in Italia

Dopo l’annuncio del riassetto generale, Crédit Agricole guarda ancora più in avanti e annuncia il suo piano strategico a medio termine 2016-2019, denominato “Ambition Stratégique 2020”. Il nuovo piano, elaborato in collaborazione dalle Casse regionali e da Crédit Agricole S.A., mira al raggiungimento, per la capogruppo, di un aumento di ricavi medio annuo dell’1,5% e del 2,5% per la società quotata, di un coefficente di gestione inferiore al 60% (rispetto al 66% di fine 2015) e profitti in crescita del 20%, con un utile netto che sarà di 7,2 miliardi di euro nel 2019. Inoltre, già dal prossimo anno, il dividendo tornerà a essere versato interamente in cash, con un tasso di distribuzione del 50 per cento. Quanto alla controllata italiana Cariparma, guidata da Giampiero Maioli (nella foto), il piano strategico prevede in particolare l’ampliamento della quota nel settore retail attraverso nuovi investimenti per circa 625 milioni di euro entro il 2019 (rispetto ai 470 previsti dal piano 2012-2015), ma anche sinergie di ricavi per 800 milioni.

L’Italia, si legge nel prospetto, è il secondo mercato domestico per la banca francese, che nel nostro Paese realizza ricavi per oltre 3 miliardi (circa il 28% del giro d’affari complessivo del gruppo). Gli obiettivi del gruppo nella regione, dunque, prevedono il coinvolgimento di tutte le business lines del Gruppo nell’azione di Cariparma; l’accelerazione dell’espansione, anche con l’uso di piattaforma online del Gruppo, e la condivisione dei mezzi per contenere i costi. Detto in cifre: raggiungere quota 2 milioni di clienti, il 17% in più dei 1,7 attuali, e aumento dei ricavi del 3% nell’arco di tempo del piano.

Previsti, inoltre, la trasformazione del modello di servizio verso la multicanalità per assicurare un miglior servizio ai clienti, un progetto per creazione di una rete di 300 consulenti finanziari dipendenti, una piattaforma digitale per i clienti più evoluti, un’ulteriore crescita nel settore dei mutui e lo sviluppo dell’Area Agri-Agro e Mid-Corporate, con l’esperienza della controllata Cacib.

Per quanto riguarda le rete, ad esempio, il gruppo prevede per l’Italia la chiusura selettiva di circa 40 filiali e la contestuale apertura in aree considerate strategiche, nonché il lancio, già da quest’anno, di un nuovo brand per Cariparma.

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