Cellply con Oaklins Arietti riceve 2,3 milioni dalla Commissione Ue

La Commissione europea scommette sul progetto Oncosmart di Cellply. Nell’ambito di Horizon 2020, l’istituzione europea ha fornito un contributo di 2,3 milioni di euro a fondo perduto alla startup innovativa italiana Cellply, specializzata nella diagnostica in-vitro, per sviluppare un’innovativa tecnologia in grado di misurare in-vitro la risposta cellulare e l’efficacia delle terapie anti-tumorali, aiutando i medici ad identificare le cure migliori per ogni specifico paziente.

Nell’operazione Oaklins Arietti, con il partner Federico Cappa (nella foto) ha assistito l’azienda in tutte le fasi di preparazione e presentazione del progetto e negoziazione del contributo con le Istituzioni europee.

Per importo, si tratta del maggior contributo concesso in Italia nell’ultima call che ha visto nove aziende Italiane finanziate e in assoluto uno dei maggiori contributi concessi ad aziende italiane nell’ambito dello SME Instrument, da quando tale strumento è nato nel 2014.

Cellply – fondata nel 2013 da due ingegneri elettronici, il Prof. Roberto Guerrieri dell’Università di Bologna e Massimo Bocchi – ha già ottenuto il sostegno di altri investitori italiani, come i business angel di Italian Angels for Growth, il fondo di venture capital Atlante Seed gestito da Indaco Venture Partners Sgr, e il Fondo Ingenium II dell’Emilia Romagna gestito da Meta Ventures.

Ancora oggi i farmaci antitumorali producono benefici al paziente in un numero ancora limitato di casi, con tassi di insuccesso che arrivano al 75%. Gli attuali test di medicina di precisione basati sulla analisi di mutazioni genetiche hanno accuratezza limitata quando utilizzati per prevedere la risposta alle terapie. Inoltre, non sono applicabili al 60-70% dei malati di cancro che non presentano mutazioni genetiche note. In questo contesto Cellply ha sviluppato la prima piattaforma standardizzata e automatizzata che consente di prevedere in 24 ore e con accuratezza la risposta del paziente a più di 10 terapie in parallelo. Il test Cellply può essere eseguito indipendentemente dalle caratteristiche genetiche dei pazienti. Il sistema, costituito da uno strumento, un microdispositivo e un software di analisi, permette di valutare in-vitro la capacità dei farmaci di indurre la morte delle cellule tumorali eseguendo il test subito dopo il prelievo quando le cellule sono ancora funzionalmente simili al tumore in-vivo.

La tecnologia permette di valutare anche combinazioni di farmaci a diversi dosaggi ed in futuro è previsto il supporto a diversi tipi di immunoterapie. La piattaforma Cellply supporterà anche le aziende farmaceutiche nell’ambito degli studi clinici sia per identificare le migliori indicazioni terapeutiche per i farmaci in fase di sviluppo clinico che per stratificare i pazienti all’interno degli studi clinici individuando in anticipo i pazienti non rispondenti.

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