Equita con BF nell’alleanza strategica con Eni e Intesa Sanpaolo
Il consiglio di amministrazione di BF ha approvato un accordo di ampio respiro con Eni che si articola in tre operazioni collegate tra loro. Equita ha assistito BF in qualità di advisor finanziario con un team coordinato da Carlo Andrea Volpe (nella foto, Co-Responsabile Investment Banking
La prima è la costituzione di una equity joint-venture paritetica tra ENI e BF avente ad oggetto: lo svolgimento di attività di ricerca, sperimentazione e analisi da parte di BF o di società del gruppo BF su sementi di piante oleaginose al fine di poterle utilizzare come feed-stock per le bio-raffinerie ENI; la valutazione della possibilità di produrre economicamente le stesse sementi nei Paesi in cui ENI è presente; la possibilità di sviluppare progetti pilota in uno o più dei Paesi in cui ENI è presente, e la formazione di personale di ENI o della joint venture che possa essere utilizzato nelle filiere di sviluppo dei progetti di biofeedstock. I risultati della joint venture verranno periodicamente valutati dalle parti, fermo restando che è previsto un periodo di attività minimo di 36 mesi. Successivamente, la joint venture potrà essere sciolta ove i risultati non vengano ritenuti in linea con le aspettative;
La seconda è l’acquisto da parte di ENI di una partecipazione di minoranza nel capitale sociale di Bonifiche Ferraresi Società Agricola. In particolare, BF venderà e trasferirà a ENI, che acquisterà, n. 393.750 azioni di Bonifiche Ferraresi, rappresentative del 5% del capitale sociale della stessa, a fronte del pagamento di un prezzo pari a 20 milioni di euro. L’acquisto consente a BF di rilevare una plusvalenza di circa 6,7 milioni milioni. In caso di scioglimento della joint venture dopo l’iniziale periodo di 36 mesi, ENI avrà la facoltà di concambiare le azioni Bonifiche Ferraresi in azioni BF a valori predeterminati.
L’investimento nel capitale sociale di BF da parte di ENI attraverso un aumento di capitale riservato ad esito del quale ENI deterrà n. 6.201.550 azioni BF di nuova emissione pari al 3,32% del capitale sociale di BF. Ove l’assemblea dei soci di BF esprima parere favorevole sulla proposta del Consiglio di Amministrazione, le azioni saranno sottoscritte da ENI a un prezzo unitario di 3,225 euro per azione, per un controvalore complessivo di circa 20 milioni.
Il prezzo di emissione esprime uno sconto di circa il 10% rispetto al prezzo medio ponderato registrato dal titolo BF nell’ultimo trimestre. Tale sconto è stato ritenuto congruo dal Consiglio di Amministrazione di BF che, nelle proprie valutazioni, è stato coadiuvato da un esperto indipendente ed ha tenuto conto del fatto che ENI ha assunto un impegno di lock-up, relativo alle azioni sottoscritte, della durata di diciotto mesi a partire dalla data di sottoscrizione e integrale liberazione dell’aumento di capitale da parte di ENI.
Aumento di capitale riservato a Intesa Sanpaolo
Il cda ha inoltre deliberato di proporre all’assemblea un aumento di capitale riservato a Intesa Sanpaolo avente i medesimi termini di quello riservato ad ENI. In particolare, il Consiglio di Amministrazione propone all’assemblea dei soci di deliberare l’emissione di n. 6.201.550 azioni BF pari al 3,32% del capitale sociale di BF da offrire a Intesa. Ove l’assemblea dei soci di BF esprima parere favorevole alla proposta del Consiglio di Amministrazione, le azioni saranno sottoscritte da Intesa a un prezzo unitario di 3,225 euro per azione, per un controvalore complessivo di circa Euro 20 milioni.
Come detto, il prezzo di emissione esprime uno sconto di circa il 10% rispetto al prezzo medio ponderato registrato dal titolo BF nell’ultimo trimestre. Tale sconto è stato ritenuto congruo dal Consiglio di Amministrazione di BF che, nelle proprie valutazioni, è stato coadiuvato da un esperto indipendente ed ha tenuto conto del fatto che Intesa ha assunto un impegno di lock-up, relativo alle azioni sottoscritte, della durata di diciotto mesi a partire dalla data di sottoscrizione e integrale liberazione dell’aumento di capitale da parte di Intesa.
Il Consiglio di Amministrazione ha ritenuto che l’esclusione del diritto di opzione a favore di Intesa trovi giustificazione nelle particolari caratteristiche di quest’ultima e della sua presenza nel mondo dell’agribusiness. In particolare l’ingresso di Intesa nel capitale della Società si inquadra nel supporto della Banca al gruppo BF, di cui Intesa riconosce il ruolo di primario operatore di mercato con forte attenzione ai temi ESG e focalizzato sulla filiera agroalimentare, settore fondamentale per l’economia italiana e il Made in Italy. L’investimento risulta inoltre in linea con il piano di sviluppo di Intesa Sanpaolo nel settore agroalimentare, in particolar modo nel mondo delle filiere produttive, confermato dalla recente costituzione della Direzione Agribusiness all’interno della Divisione Banca dei Territori. Il Consiglio di Amministrazione ritiene che l’ingresso di Intesa nel capitale della Società possa rappresentare il primo passo di intese future capaci di creare valore per la Società e i suoi stakeholder.