NB Renaissance, in due anni, investimenti per 700 milioni
È uno dei maggiori fondi di private equity che operano in Italia e in sei anni di attività ha investito complessivamente circa 2 miliardi di euro, offrendo co-investimenti per circa 400 milioni. Il fondo è nato nel 2015 attraverso lo spin-off dell’attività di private equity di Intesa Sanpaolo in partnership con Neuberger Berman, una delle principali società d’investimento indipendenti a livello mondiale.
Fra le ultime operazioni messe a segno da NB Renaissance, c’è l’acquisizione di Arbo, attivo in Italia nella distribuzione di ricambi per caldaie e sistemi di condizionamento.
Un investimento dettato da una visione precisa. «L’azienda ha un ottimo management che riteniamo di poter supportare attivamente in un percorso importante di crescita», spiega a MAG Stefano Bontempelli, co-fondatore e senior partner di NB Renaissance.
Quanto avete investito in Italia nell’ultimo anno e che tipo di operazioni avete portato a termine?
Nell’ultimo anno abbiamo investito in Italia circa 200 milioni di euro in due nuove operazioni: Sicit, leader mondiale nella produzione di biostimolanti per l’agricoltura, e appunto Arbo. Quest’anno abbiamo inoltre acquisito una partecipazione in Inetum, una delle principali aziende francesi di Information technology, un settore che conosciamo bene anche grazie alla nostra partecipazione in Engineering in cui abbiamo investito tramite il nostro ultimo fondo nel 2020. Complessivamente negli ultimi due anni abbiamo realizzato investimenti per circa 700 milioni.
E ora con il “residuo” di cassa che obiettivi e target vi siete prefissati? Avete in mente il lancio di un nuovo fondo?
Il nostro terzo e più recente fondo ha una dotazione di capitale di un miliardo di euro ed è investito per circa il 60%. Puntiamo a realizzare altri due o tre nuovi investimenti per poi lanciare il Fondo IV nel corso del prossimo anno.
Qual è il profilo “tipo” dei vostri investitori?
Dalla costituzione di NB Renaissance nel 2015 abbiamo raccolto circa 2,3 miliardi di euro da investitori che hanno consolidati programmi di private equity: fondi pensione, asset manager, banche, assicurazioni, family offices e endowment funds, principalmente in Italia, Europa e Stati Uniti. Nel corso degli ultimi anni abbiamo aumentato la raccolta in Italia, grazie al maggior interesse degli investitori italiani per il private equity da un lato e dall’altro al riconoscimento della nostra posizione nel mercato locale.
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